Puglia

le novità del porta a porta

Per migliorare il servizio di raccolta differenziata, tutti i nuovi contenitori rigidi saranno dotati di un chip (TAG RFID) che permetterà di riconoscerli e di sapere a chi appartengono. Così sarà possibile tenere traccia del tipo di rifiuto che viene conferito da ogni utente. È una delle novità inserite nel piano esecutivo del sistema di raccolta porta a porta per le utenze non domestiche “food” presenti nei quartieri San Nicola, Murat, Madonnella, Libertà e parte di Picone, Carrassi e San Pasquale, elaborato da CONAI e condiviso da AMIU Puglia, da attivare nel corso del 2025.

Il progetto prevede quindi l’associazione univoca tra il codice TARI dell’utente e la matricola del contenitore o i sacchi per la costituzione di un data-base necessario per la registrazione delle attività di raccolta rifiuti, requisito fondamentale per l’applicazione di qualsiasi modalità di tariffazione a quantità.  Il codice identificativo del contenitore collega ciascun contenitore/sacchetto a una scheda informativa con le informazioni sulla tipologia di contenitore, materiale di consumo, volumetria, i dati di posizionamento, l’utenza cui è collegato e la frazione di rifiuto cui il contenitore/sacco è destinato. Le schede identificative dei contenitori domiciliari saranno quindi collegate a schede anagrafiche degli utenti, in modo che siano sempre correlati i dati di conferimento dei rifiuti e quelli di svuotamento dei contenitori stessi. La creazione delle schede dovrà essere generata dall’anagrafica TARI.

Il piano, che potrà partire non appena saranno approfonditi, per ogni specifica situazione, i relativi dettagli tecnici, si compone di una serie di schede di dimensionamento della progettazione esecutiva dei nuovi servizi e di schede economiche che fanno riferimento ai contratti di servizio in essere. Il dimensionamento dei servizi di raccolta differenziata dei rifiuti per le attività commerciali food è stato ridefinito tenendo conto non solo della tipologia commerciale presente sul territorio, ma soprattutto dei significativi cambiamenti del flusso turistico che hanno caratterizzato Bari negli ultimi anni. I dati dell’Osservatorio del turismo della Regione Puglia, infatti, indicano, dal 2019 al 2023, un incremento del 44% per gli arrivi e del 55% per le presenze turistiche, circostanza che ha inevitabilmente generato un impatto considerevole sulla produzione di rifiuti, in particolare da parte delle strutture ricettive e dei locali di somministrazione di alimenti.

“Con la delibera approvata oggi – commenta l’assessora all’Ambiente, Ida Perlino – poniamo un altro tassello della strategia dell’amministrazione comunale sulla chiusura del ciclo della raccolta dei rifiuti solidi urbani. Questo progetto va incontro principalmente alle esigenze dei ristoratori che, dato il notevole incremento dei turisti in città, di fatto producono molti più rifiuti solidi di altre categorie di commercianti: si stima che, in media, ogni turista produce circa un chilo di rifiuti al giorno, con picchi nei periodi di alta stagione. Quindi, attraverso il porta a porta dedicato a questa tipologia di utenza, intendiamo non solo aumentare la quantità e la qualità della raccolta differenziata ma soprattutto svolgere un servizio efficiente per tutta la città. Infatti, in questo modo riusciremo a rendere disponibili, laddove esiste la raccolta stradale, i cassonetti attualmente impiegati per la raccolta di grandi quantità di rifiuti utilizzati proprio dai ristoratori. Partiremo da Bari vecchia, da Murat e dall’Umbertino, che costituiscono quartieri ad alta densità per quanto riguarda gli arrivi turistici. Siamo convinti che, dopo una prima fase di rodaggio, questa ulteriore iniziativa potrà contribuire a restituire alla nostra città bellezza e maggior decoro nonché a rafforzare il percorso che ci porterà all’obiettivo ultimo dell’amministrazione, la tariffazione puntuale e il raggiungimento del 65% di raccolta differenziata stabiliti dalla Ue”.




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