Export e preaffettato spingono la Coppa di Parma Igp
Coppa di Parma Igp conquista i palati fini d’oltralpe e perfino d’oltreoceano facendo leva, in primis, su controlli di qualità sempre più rigidi e scrupolosi che interessano ormai 21 aziende associate e 500 occupati tra diretti e no. In particolare, secondo i dati forniti dal Consorzio di tutela della Coppa di Parma Igp, in 12 mesi l’incidenza dell’export sul fatturato al consumo del prelibato salume parmense è aumentata del 60%, passando dal 10% del 2023 al 16% del 2024.
A trainare le vendite oltreconfine sono i Paesi dell’Unione europea come Germania, Francia, Belgio e Olanda ma, soprattutto, il Canada che, con una quota export superiore al 40% del totale, si conferma il maggiore singolo importatore di Coppa di Parma Igp. Pressoché stabili il fatturato al consumo – a quota 74 milioni di euro – e i volumi di carne lavorata destinata al prodotto certificato – 1.900 tonnellate – a fronte di un fatturato alla produzione 2024 che ha raggiunto i 31 milioni di euro.
In ascesa costante il preaffettato che, con 415 tonnellate di prodotto certificato destinato alle vaschette e, soprattutto, 25 milioni di euro di fatturato al consumo, rappresenta ormai un terzo del giro d’affari complessivo del Consorzio. Beneficiari principali sono supermercati e ipermercati della Gdo che, con una quota del 70%, rappresentano a loro volta il canale distributivo principale di Coppa di Parma Igp al quale viene destinata l’intera produzione di vaschette. “Accogliamo con grande piacere la crescita del preaffettato, sempre più importante per valorizzare al meglio un prodotto di eccellenza come la Coppa di Parma, e il rialzo della quota export – commenta Fabrizio Aschieri, presidente del Consorzio di tutela della Coppa di Parma Igp – E proprio sull’estero dobbiamo investire sempre di più, a maggior ragione dopo l’ultima modifica al disciplinare che ci garantisce un prodotto di qualità superiore grazie a metodi di controllo moderni e precisi”.
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