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Stroll e l’incubo del Q1, nessuno in F1 come lui

Nel 2017, stagione in cui si era affacciato in Formula 1, era diventato il più giovane esordiente a finire sul podio, giungendo 3° a Baku nel Gp d’Azerbaigian, e poi aveva centrato una prima fila a Monza. Di certo Lance Stroll non avrebbe mai pensato allora che nel 2025, dopo il Gp dell’Arabia Saudita, sarebbe diventato il detentore di un altro record, molto meno piacevole: quello del pilota con più eliminazioni in Q1, ben 75 su 171 gare, una in più del danese Kevin Magnussen, fermatosi a 74.

Quanti punti ha conquistato Stroll nel mondiale

È evidente che Stroll, che pure aveva iniziato discretamente la stagione con un 6° e un 9° posto (che gli consentono di essere al 10° posto della classifica piloti con 10 punti, ndr), sta pagando le difficoltà dell’Aston Martin che, negli ultimi 3 Gp, malgrado anche le buone prestazioni di Fernando Alonso, non è riuscita a piazzare uno dei suoi due piloti tra i primi 10. Inoltre, a sua parziale giustificazione, va ricordato che in carriera è stato il pilota di team modesti come Williams, Racing Point e, ora, Aston Martin.

L'Aston Martin di Stroll

L’Aston Martin di Stroll 

Stroll: “Statistica condizionata dalla vettura”

Interpellato a riguardo, lo scorso fine settimana a Gedda, il canadese si è difeso così: “È una statistica condizionata dalla vettura che uno guida. Mettete i piloti della McLaren su una Sauber per 10 anni e stabiliranno il record di eliminazioni in Q1… Quando hai una macchina veloce, puoi persino risparmiare gomme e pensare direttamente al Q3. Quando hai una macchina lenta se non riesci a tenere il ritmo sei fuori”.

I dati testimoniano una fatica cronica in Q1

Un’argomentazione che però contrasta con quanto fatto da Fernando Alonso che ha superato la Q1 in ognuno dei 5 Gp finora disputati. E’ vero che l’asturiano in carriera ha guidato vetture più prestanti (Ferrari e McLaren in primis) ma in oltre 400 gare di F1 è stato eliminato in Q1 solo 29 volte. Stroll, di contro, detiene con i compagni di scuderia un bilancio pessimo: ha fatto meglio solo 43 volte mentre si è piazzato dietro in 130 occasioni. L’unica attenuante è che spesso ha dovuto affrontare due dei migliori piloti della storia, Vettel e, appunto, Alonso.


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