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Pogacar attacca sul Muro di Huy e vince per distacco: è sua la Freccia Vallone

Tadej Pogacar per distacco. La Freccia Vallone è un assolo del campione del mondo, che ai -450 metri, sulla virage Criquielion, il punto più duro del Muro di Huy, ha salutato tutti e se n’è andato verso il traguardo con un’accelerazione irreale, da seduto. Vittoria in solitaria, in pratica, la numero 94 della carriera del fenomenale sloveno. Secondo, a 10”, il francese Vauquelin, poi Pidcock e gli altri. Indietro, molto indietro, Remco Evenepoel, solo 9° a 16”. In 450 metri, senza mai alzarsi sui pedali, Pogacar ha fatto a pezzi la concorrenza e conquistato la sua seconda Freccia Vallone dopo quella del 2023. “Una vittoria che per me significa molto” le prime parole di Pogacar, “è stata dura ma i ragazzi avevano grandi gambe. Ora appuntamento alla Liegi, cercheremo di fare una grande corsa anche domenica”.

Il 40° compleanno del Muro di Huy

Era il quarantesimo anniversario dall’inserimento nella storica Freccia Vallone del Muro di Huy, percorso tre volte. L’ultimo passaggio, quello che porta all’arrivo, è naturalmente decisivo. L’irlandese Healy mette la testa davanti, poi è solo Pogacar, con gli occhiali rosa del Giro d’Italia appesi al colletto della maglia iridata, sotto la pioggia. Non c’è stato duello nel finale con Evenepoel: la debacle dell’Amstel Gold Race, dove Pogacar si era fatto sorprendere dal danese Skjelmose, è alle spalle. Proprio Skjelmose è mancato nel finale per una caduta avvenuta a circa 40 km dall’arrivo.

Prima una lunga fuga tutta norvegese con Dversnes, Leknessund, Foss, ripresi sulla Cote de Cherave, la penultima salita di giornata. Un distacco record per Pogacar: bisogna tornare al 2003 (Astarloa su Unai Osa) per trovare un distacco maggiore tra il primo e il secondo: 16”. Primo italiano Davide Formolo, 16° a 32”.

Tour of the Alps, tappa a Marco Frigo

Marco Frigo ha firmato l’impresa nella terza tappa del Tour of the Alps e sul traguardo di San Candido ha anche conquistato la sua prima vittoria tra i professionisti. Il venticinquenne vicentino della Israel Premier-Tech si è infilato nella fuga scattata sin dai primi chilometri dopo la partenza da Vipiteno, ha staccato tutti sul Passo Furcia ed ha portato a termine un’azione solitaria di oltre 50 km guadagnando in salita e gestendo il vantaggio nelle insidiose discese. Alle sue spalle, il gruppetto dei migliori si è avvicinato tantissimo con Jai Hindley che ha vinto la volata per il secondo posto a 19” dal vincitore. Terza piazza per Derek Gee, quarta per Giulio Ciccone e settima per Damiano Caruso con l’australiano Michael Storer che conserva la maglia di leader della classifica generale.


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