Usa-Ue, ci si vede a San Pietro
Tra Von der Leyen e Trump primo round a San Pietro in occasione dei funerali di Papa Francesco. Per il 25 aprile il governo chiede manifestazioni “sobrie”. E scoppia la polemica
Roma al centro del mondo per 48 ore. E il sagrato di San Pietro come ombelico della diplomazia mondiale. I funerali dei Pontefici lo sono sempre stati. Nel 2005 per il papa “polacco” il mondo si misero in fila a testa bassa a San Pietro oltre 200 capi di Stato e di governo. Per il Papa venuto “dalla fine del mondo” ne sono attese 170 e i leader della terra sfileranno a capo basso ai piedi della Basilica dove Francesco ha chiesto di giacere in una bara di legno semplice e chiusa.
L’ATTESO BILATERALE USA-UE A ROMA ALL’OMBRA DEL SAGRATO DI SAN PIETRO
Potrebbe saltare fuori, ad esempio e comunque nelle ore successive alla cerimonia, l’atteso bilaterale Usa-Ue. “Incontri informali, non parlate di vertici” corregge una fonte diplomatica. Non ci sarà l’incontro a cui più di tutti il Pontefice avrebbe voluto presenziare, magari con un ramoscello d’olivo in mano. Avrebbe dato chissà cosa il Papa per la pace tra Ucraina e Russia, “giusta e duratura” ovviamente. Quante polemiche su quella “bandiera bianca che non bisogna vergognarsi di sventolare talvolta”.
NESSUN BILATERALE ZELENSKY – PUTIN
Comunque nessun bilaterale Zelensky-Putin: il presidente ucraino ha già confermato la sua presenza (con la moglie); il presidente russo non può mettere piede in Italia perché sarebbe subito arrestato su mandato della Corte penale internazionale. Stesso destino per Netanyahu da cui non sono arrivate per il momento neppure le condoglianze che invece ha fatto pervenire subito e sentite lo zar di Mosca.
PRESENTI TRUMP E MELANIA
Ci saranno Trump e Melania: il presidente americano ha riempito l’ala occidentale della Casa Bianca di inni sacri, preghiere evangeliche e simboli biblici. Uno dei suoi motti è “rifare l’America nel nome di Dio”.
IL RISCHIO BLASFEMIA
Ma il rischio blasfemia è alto vista la distanza tra le politiche sociali e per la sicurezza di Trump e le posizioni di Francesco. Ci sarà anche il presidente argentino Milei e il tema dell’internazionale delle destre, che comprende anche Meloni, devoto a Francesco è qualcosa che andrebbe indagato a parte. Carceri, immigrazione, ultimi, diritti civili, inclusività, pace: nulla è più distante tra il mondo di Francesco e quello delle destre. Dunque che ci vanno a fare?
LA DELEGAZIONE ORTODOSSA DA MOSCA
In San Pietro arriverà comunque una delegazione della chiesa ortodossa di Mosca, mandata direttamente dal Patriarca Kirill che certo non si muove senza il via libera di Putin. E’ una fiammella debole, ma nelle trattative per una pace “giusta e duratura” in Ucraina, il funerale di Francesco potrebbe comunque favorire qualche contatto importante.
A ROMA STAMER E MACRON
Le diplomazie lavorano sottobanco: quella britannica, sarà presente il premier Starmer; quella francese guidata dallo stesso Macron. Al posto di re Carlo e di Camilla, che sono stati di recente a Roma, arriveranno William e forse Kate. E poi la famiglia reale spagnola, belga, tutta Europa ma anche tanta Africa e delegazioni del mondo arabo. I cerimoniali sono al lavoro con le singole ambasciate. Un lavoro frenetico.
IL RUOLO DI MATTARELLA
In cui il Presidente Mattarella vuole essere centrale. Tra il Presidente della Repubblica e il Papa c’era veramente un legame speciale, due Capi di Stato che condividevano la stessa fede. «Adesso è il tempo della responsabilità – ha detto poche ore dopo la morte del Pontefice – e ciascuno deve dare seguito come può alle preghiere del Papa». E l’ultima preghiera a Pasqua è stata ancora una volta dedicata alla pace. Così il Presidente della Repubblica, che ieri è stato a salutarlo a Santa Marta, ha deciso di anticipare alla mattina di venerdì le celebrazioni per gli ottanta anni del 25 aprile per poter essere già nel primo pomeriggio a Roma quando arriveranno le delegazioni.
GIORGIA MELONI DEFILATA
Nelle prossime ore sapremo se il Quirinale sarà un momento di alta diplomazia. Giorgia Meloni ieri, martedì 22 aprile, è stata defilata: lunedì, 21 aprile, la premier ha fatto un paio di interviste (tv e quotidiani) per raccontare il suo rapporto speciale con Francesco. Le è stato fatto notare che poteva essere un po’ sopra le righe. Ieri è rimasta a palazzo Chigi, ha riunito il Consiglio dei ministri per affidare il coordinamento delle cerimonie e della sicurezza al Capo della Protezione civile Fabio Ciciliano, ha proclamato cinque giorni di lutto nazionale e ha cancellato i due viaggi in Asia centrale in agenda da venerdì 25 a martedì 28 aprile. Meglio stare a Roma. La premier ieri, martedì 22 aprile, è rimasta un passo indietro rispetto a Mattarella.
SOBRIETÀ PER IL 25 APRILE, LA POLEMICA
Alle opposizioni non è piaciuto che in Consiglio dei ministri abbia raccomandato “sobrietà” nelle celebrazioni per gli ottanta anni del 25 aprile. Alla destra italiana non dispiace non dover fare i conti la liberazione dal nazifascismo.
LA DIPLOMAZIA AL LAVORO
Al momento quindi, ma cancellerie e diplomazie stanno lavorando in modo frenetico, il fuori programma più probabile resta il bilaterale Usa-Unione europea che, insieme ad una visita di Stato in Italia per ricambiare quella a Washington del 17 aprile, la Casa Bianca era intenzionata a fare il prima possibile come scrisse nel comunicato congiunto dopo il bilaterale della scorsa settimana. La morte del Papa ha cambiato le cose.
«Potrebbe essere presto per entrambi questi appuntamenti, qui stiamo parlando delle esequie del Papa e del Capo della cristianità» risponde un addetto al dossier per conto del governo sottolineando come occorra tempo per preparare questi incontri.
VON DER LYEN A ROMA, IN PIAZZA SAN PIETRO, SOLO PER FUNERALI PAPA
«Ursula Von der Leyen – ha detto ieri Arianna Podestà, portavoce della Commissione Ue – andrà a Roma per i funerali del Papa. Punto. Detto questo non posso né confermare né escludere altri incontri anche bilaterali». Di sicuro c’è un tema formale: non può essere von der Leyen a chiedere l’incontro ma il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, che sarà a Roma con la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola. Von der Leyen è molto attenta, giustamente, a non confondere i piani.
LA DISTINZIONE TRA ESEQUIE DEL PAPA E IL PARLARE DI DAZI
Un conto sono le esequie “per un uomo che ha ispirato milioni di persone, ben oltre la Chiesa cattolica, con la sua umiltà e il suo amore puro per i meno fortunati”. Ben diverso è parlare di dazi, relazioni e guerre commerciali che comunque continuano a far scendere le borse e ha piegare le previsioni economiche di crescita (come ha fatto ieri il Fmi). Ciò detto, sono in corso “colloqui tecnici” tra Usa e Ue, ha detto la portavoce della Commissione, e “sarebbe una buona idea incontrare le controparti statunitensi una volta raggiunto un accordo”.
Francesco sapeva bene che anche la guerra commerciale avrebbe colpito i più deboli e gli ultimi. Anche questa, dunque, è una guerra da chiudere il prima possibile.
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