Quanti fagiani di monte, pernici bianche e coturnici in Alto Adige? – Cronaca
BOLZANO. Con l’arrivo della primavera per molte specie di uccelli alpini inizia il periodo degli accoppiamenti, e contestualmente prende il via anche il censimento annuale di fagiano di monte, pernice bianca e coturnice. Queste specie di uccelli sono protette dalla Direttiva europea sugli uccelli e la rilevazione continua dello stato di conservazione di queste specie rappresenta un obbligo.
Inoltre, ogni anno è necessario verificare la sostenibilità della caccia a queste specie, che in Alto Adige sono cacciabili. Nella nostra provincia questi censimenti obbligatori vengono effettuati dall’Ufficio provinciale Gestione fauna selvatica e dal Servizio forestale provinciale in stretta collaborazione con le guardie venatorie e l’Associazione cacciatori.
“Questo censimento sistematico dei galliformi, introdotto nel 2008, fornisce preziose indicazioni sullo sviluppo della popolazione e sull’influenza dei cambiamenti ambientali sugli habitat delle varie specie”, afferma il direttore del Servizio forestale provinciale Günther Unterthiner, che aggiunge: “Sono soprattutto i progressivi cambiamenti climatici e le interferenze umane, a porre sfide che devono essere attentamente monitorate e valutate”.
“I rilevamenti vengono svolti in due fasi”, spiega Dominik Trenkwalder dell’Ufficio provinciale Gestione fauna selvatica: “In primavera, durante il periodo degli amori, si procede alla mappatura delle aree di accoppiamento di questi galliformi per avere dei dati sulla popolazione complessiva. In estate viene poi effettuata un’ulteriore indagine sulle popolazioni di pernice bianca e fagiano di monte, utilizzando cani da punta appositamente addestrati, al fine di documentare il numero di giovani uccelli e quindi il successo riproduttivo”. I cani da punta sono caratterizzati da un comportamento particolare: quando fiutano l’odore della selvaggina, interrompono le ricerche e si bloccano di colpo.
“I rilevamenti vengono svolti in tutto l’Alto Adige, suddiviso per l’occasione in undici unità di popolazione”, aggiunge Lena Schober dell’Ufficio provinciale per la gestione della fauna selvatica, responsabile organizzativa dei censimenti: i dati acquisiti servono anche come base per l’elaborazione delle valutazioni d’incidenza, obbligatorie ai sensi della Direttiva Uccelli e della legge provinciale. Le valutazioni d’incidenza sono vincolanti per la Commissione per i piani di prelievo e specificano il prelievo massimo accettabile per unità di popolazione. Il coinvolgimento dei cacciatori e delle organizzazioni naturalistiche locali rappresenta una parte importante dei rilevamenti.