Emilia Romagna

Politica deve ridurre le diseguaglianze


“Un pontificato che ha messo al centro i più fragili, gli ultimi, quelli senza voce, coloro di cui non solo la Chiesa, ma anche e soprattutto la politica deve farsi carico”. Con queste parole il presidente del Consiglio comunale di Modena Antonio Carpentieri ha ricordato, a nome di tutta l’Assemblea, nella seduta di martedì 22 aprile, la scomparsa di Papa Francesco avvenuta lunedì 21 aprile. Al Pontefice l’aula ha dedicato un minuto di silenzio seguito anche dai ricordi di alcuni consiglieri.

Carpentieri ha sottolineato come il Pontefice “abbia affrontato, in più occasioni, il tema della politica e del ruolo delle istituzioni, con un linguaggio diretto e profondo, ispirato ai valori evangelici, ma anche fortemente ancorato alla realtà sociale e civile”. Riprendendo alcuni passi dell’enciclica Fratelli tutti, il presidente ha quindi ricordato come Francesco, nel solco già tracciato da Paolo VI e Benedetto XVI, abbia definito la politica “una delle forme più alte della carità, perché è chiamata a mettersi al servizio del bene comune”. Per questo motivo “non ha mai fatto sconti nel denunciare le deviazioni del potere, la corruzione, il clientelismo e l’indifferenza delle istituzioni verso gli ultimi, ricordando che le istituzioni democratiche non sono fini a se stesse, ma devono sempre mettere al centro la dignità della persona”.

Il presidente ha poi evidenziato l’impegno del Papa nell’esortare la partecipazione alla vita della comunità, “invitando i cittadini a non disinteressarsi della politica, a non cadere mai nel cinismo: la democrazia, diceva, si costruisce dal basso, con la cultura dell’incontro e con l’impegno quotidiano”.

Per Carpentieri, infine, “una delle tante eredità spirituali che ci lascia Francesco riguarda proprio il tema della politica che deve essere strumento per ridurre le diseguaglianze, mettendo sempre al centro delle sue scelte i più fragili e gli ultimi che hanno un disperato bisogno di essere ascoltati per fare parte integrante e attiva della nostra comunità politica”.

Diversi i consiglieri intervenuti per condividere un breve ricordo su Papa Francesco.

Maria Grazia Modena (Modena per Modena) ha parlato di “Papa rivoluzionario in grado di aprire ai popoli e ai poveri, con un’attenzione speciale alla vecchiaia vista come età di ricchezza e non di decadimento”.

Elisa Rossini (Fratelli d’Italia) ha sottolineato come quella di Francesco sia stata una figura in grado di parlare agli uomini del suo tempo, “stando vicino alla nostra umanità ferita e mostrando la tenerezza del pastore soprattutto durante la pandemia”.

Per Giovanni Silingardi (Movimento 5 stelle) “è stato il Papa degli ultimi che, con le sue encicliche, ha messo al centro il tema della casa comune e della giustizia sociale: lascia in chi fa politica l’impegno per la difesa dell’uguaglianza”.

Per il Pd, Diego Lenzini ha evidenziato due insegnamenti lasciati dal Papa: “Tenere insieme, in modo inseparabile, giustizia ambientale e giustizia sociale, e l’importanza del principio di umanità, che dobbiamo avere come singoli cittadini”. Mentre Francesca Cavazzuti, citando il vescovo di Modena Erio Castellucci, ha ricordato come il Papa “abbia rimesso in moto uno stile evangelico di accompagnamento di ogni persona”.

Per Paolo Ballestrazzi (Pri-Azione) sono tre i punti che hanno caratterizzato il suo pontificato: “Il rispetto della dignità umana, il superamento del conflitto tra religione e scienza e l’impegno per la pace, anche attraverso il costante ricordo, nei suoi interventi, della ‘martoriata Ucraina’”.

Sottolineando la “risonanza” della sua figura anche per i non credenti, Andrea Mazzi (Modena in ascolto) ha affermato che “Francesco ha insegnato l’audacia del cambiamento e l’importanza di riservare attenzione all’altro, mettendo sempre al centro l’uomo”.


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