L’ex ciclista Lucho Herrera accusato di aver ordinato il rapimento e l’omicidio dei vicini di casa
Il nome di Lucho Herrera, ex ciclista e figura di spicco in Colombia capace di portare gioia in un periodo difficile per il Paese durante il boom del narcotraffico tra il 1982 e il 1992 – ottenendo 30 vittorie tra cui lo storico successo alla Vuelta a España del 1987 – è stato collegato a un’indagine su un caso di rapimento avvenuta nell’ottobre 2002 nella zona rurale di Fusagasugá.
Secondo El Cronista, nella sentenza contro il paramilitare Luis Fernando Gómez Flórez, noto come Ojitos, il Quarto Tribunale Penale del Circuito di Fusagasugá ha chiesto di indagare su Herrera per la scomparsa dei suoi vicini di casa: Gonzalo Guerrero Jiménez, Víctor Manuel Rodríguez Martínez, José Del Carmen Rodríguez Martínez e Diuviseldo Torres Vega. Ojitos ha accusato l’ex ciclista di aver pagato un’importante somma di denaro per fargli ammazzare i suoi vicini.
“Ci hanno dato l’ordine di prendere ciò di cui il signor Lucho aveva bisogno, così siamo andati a trovarlo io e altri due paramilitari. Il signor Lucho Herrera mi ha dato due buste: in una c’erano le foto di quattro persone che dovevamo prelevare in quanto miliziani della guerriglia che volevano rapirlo, mentre nell’altra busta c’erano 40 milioni di pesos (circa 81.000 euro al cambio attuale, ndr) e ci ha detto se volevamo comprare delle pistole e delle motociclette. Quelle persone vivevano di fianco alla sua fattoria”, ha detto Ojitos.
La testimonianza del paramilitare ha coinciso con quelle di altri due uomini: Héctor Díaz Gaitán, detto Camargo, e Óscar Andrés Huertas, detto Menudencias. Quest’ultimo ha assicurato che i corpi delle vittime sono nella fattoria del ciclista: “Li abbiamo seppelliti sulla strada da Novilleros a La Aguadita, in una fattoria sul ciglio della strada. Abbiamo tagliato loro la gola e poi li abbiamo smembrati con i machete.”, ha descritto Menudencias.
Ojitos, che apparteneva alle Forze di Autodifesa Contadina di Casanare, ha detto che la sua organizzazione è stata ingannata da Herrera perché solo in seguito hanno scoperto che le quattro vittime non erano guerriglieri, ma che la sua presunta intenzione era quella di prendersi le terre che confinavano con la fattoria dell’ex ciclista. I parenti delle vittime, che oggi vivono nel comune di Fusagasugá, chiedono l’accelerazione delle indagini contro Herrera il quale, dal canto suo, ha detto ai microfoni di W Radio: “Non sono coinvolto in questi fatti. Mi rivolgerò ai media a tempo debito e consulterò il mio avvocato per presentarmi alla procura”.
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