Toscana

Torta al formaggio: quella sottile e squisita linea di confine tra Arezzo e Perugia



  • Categoria


    Antipasto



  • Difficoltà



    Facile



  • Tempo


    5 ore


  • Dosi


    2 pani

  • 500 grammi di farina
  • 100 grammi di parmigiano grattugiato
  • 200 grammi di pecorino semi stagionati a tocchetti
  • 100 grammi di olio o strutto
  • 5 uova
  • 25 grammi di lievito di birra con un cucchiaio di zucchero
  • 100 ml di latte intero
  • ​10 grammi di sale
  • pepe qb

Procedimento

Come prima cosa sbattere le uova con la frusta fino a renderle spumose. Successivamente in ordine aggiungete: il parmigiano, il burro fuso e intiepidito, il sale, il lievito sciolto nel latte e infine la farina e il pepe. Lavorate bene fino a rendere l’impasto liscio e omogeneo. Imburrate e infarinate gli stampi, dividete l’impasto in due parti e ponetelo all’interno degli stampi e sistemate i tocchetti di pecorino all’interno dell’impasto. Coprite con un canovaccio e lasciate riposare fino a far raddoppiare di volume (circa 3 ore). Infornate a forno caldo a 200° e dopo circa 15 minuti coprite con un foglio di alluminio. Proseguite la cottura in questo modo per altri 30 minuti. Sfornate e lasciate raffreddare.

La ricetta

Che Pasqua sarebbe senza la torta al formaggio? Bè per gli aretini non di confine sicuramente sarebbe una festa come tante altre ma, per chi invece vive in quelle terre dove i due confini si abbracciano e si fondono in un unico lembo, senza questo godurioso pane in tavola la Pasqua sarebbe un giorno da dimenticare.

La torta al formaggio, altrimenti nota come crescia di Pasqua, torta di Pasqua, crescia brusca o crescia al formaggio di Pasqua, è l’equivalente della panina (sia classica che unta) per gli aretini. Un must have made in Umbria della domenica di resurrezione ideale per coloro che amano sapori decisi, armoniosi quanto delicati. Nell’Aretino trova diffusione soprattutto in Valtiberina e, come avviene per la panina, viene consumata preferibilmente con insaccati come capocollo e salame oltre che con qualche pezzo di uovo sodo. Ideale per la classica colazione dei campioni è indicatissima anche come sostituto del pane. La ricetta che proponiamo di seguito è frutto di una consultazione tecnico-scientifica con una delle migliori cuoche di Sant’Arcangelo di Magione, Maria De Ieso, gran cuciniera e donna dal cuore (e dalle mani) d’oro. Felice Pasqua a tutti.

(ClaFa)

Un calice in abbinamento

La torta di Pasqua, specialmente se ben imbottita di salumi, ha tre caratteristiche chiave: la tendenza dolce, la sapidità, la grassezza. Se consumata con uova sode, si tolga un po’ di sapidità e si aggiunga più grassezza. La tradizione impone un bianco fermo, ma una bollicina può andare benissimo. Possiamo puntare su un vino di mezzo, tra Toscana e Umbria, come il Bianco Colli Altotiberini Doc, a base trebbiano toscano. Oppure un bianco umbro di struttura, saporosità e freschezza come il Grechetto Colli Martani Doc.

Mat.Cial.

Che Pasqua sarebbe senza la torta al formaggio? Bè per gli aretini non di confine sicuramente sarebbe una festa come tante altre ma, per chi invece vive in quelle terre dove i due confini si abbracciano e si fondono in un unico lembo, senza questo godurioso pane in tavola la Pasqua sarebbe un giorno da dimenticare.

La torta al formaggio, altrimenti nota come crescia di Pasqua, torta di Pasqua, crescia brusca o crescia al formaggio di Pasqua, è l’equivalente della panina (sia classica che unta) per gli aretini. Un must have made in Umbria della domenica di resurrezione ideale per coloro che amano sapori decisi, armoniosi quanto delicati. Nell’Aretino trova diffusione soprattutto in Valtiberina e, come avviene per la panina, viene consumata preferibilmente con insaccati come capocollo e salame oltre che con qualche pezzo di uovo sodo. Ideale per la classica colazione dei campioni è indicatissima anche come sostituto del pane. La ricetta che proponiamo di seguito è frutto di una consultazione tecnico-scientifica con una delle migliori cuoche di Sant’Arcangelo di Magione, Maria De Ieso, gran cuciniera e donna dal cuore (e dalle mani) d’oro. Felice Pasqua a tutti.

(ClaFa)

Un calice in abbinamento

La torta di Pasqua, specialmente se ben imbottita di salumi, ha tre caratteristiche chiave: la tendenza dolce, la sapidità, la grassezza. Se consumata con uova sode, si tolga un po’ di sapidità e si aggiunga più grassezza. La tradizione impone un bianco fermo, ma una bollicina può andare benissimo. Possiamo puntare su un vino di mezzo, tra Toscana e Umbria, come il Bianco Colli Altotiberini Doc, a base trebbiano toscano. Oppure un bianco umbro di struttura, saporosità e freschezza come il Grechetto Colli Martani Doc.

Mat.Cial.


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