Marche

«A 17 anni l’incubo, lo sport mi ha aiutato»

ANCONA 33 anni, ingegnere sul lavoro e maratoneta nella vita. Compreso un passato nel tiro con l’arco dove ha raggiunto ottimi risultati. La storia del podista anconetano Francesco Verga, tuttavia, non è come le altre. È una storia di sport, carattere e resilienza. Di batoste e risalite. Perchè Francesco, da giovanissimo, scopre di essere affetto dal morbo di Crohn. E vede il mondo crollargli addosso.

Saper reagire

«Ho scoperto tutto a 17 anni, in pieno quarto superiore. Non è stato facile per un ragazzo che in quel contesto pensava a studiare e divertirsi, nulla più, come tutti i coetanei – racconta Verga – Sostanzialmente il morbo di Crohn comporta un’infiammazione cronica dell’intestino non curabile. L’unica fortuna? Il fatto che non si fosse manifestato in maniera aggressiva. Da lì è iniziato il mio percorso». Lo sport come strumento per superare le difficoltà della malattia e rimettersi in gioco allo stesso tempo: «Nella fase acuta delle infiammazioni ho dovuto sostenere cure importanti di cortisone. Sono arrivato a pesare 106 chili, vicino all’obesità. Pratico anche il tiro con l’arco ma, in quel momento, la corsa poteva servirmi per ritrovare me stesso e scacciare i fantasmi, combattendoli in maniera attiva. La maratona fa ormai parte della mia vita, al pari dell’attività da ingegnere o manutentore eolico. A livello di carriera ufficiale dall’ottobre del 2023 ho cominciato a sostenere gare ufficiali, mi alleno 5 giorni alla settimana svegliandomi alle 6 della mattina per conciliare sessioni e lavoro. Non è facile ma posso dire che gli stimoli non mancano. Tutto ciò va abbinato con un’alimentazione sana e rigorosa. La patologia di cui soffro richiede delle attenzioni particolari. Qualche giorno fa a Rimini ho corso la prima maratona vera e propria registrando un tempo sotto le 4 ore, prima avevo partecipato a due mezze maratone e due 10 chilometri. Adesso che succede? Voglio sognare, me lo merito».

Superare i limiti

Dalla sua vicenda nascono un milione di insegnamenti. Messaggi inequivocabili per tante persone, giovani soprattutto, che ogni giorno vedono diradarsi sogni e desideri a causa degli imprevisti: «I limiti che ci poniamo sono condizionati da fattori esterni, il carattere può portarci lontano. Un consiglio che mi sento di dare? Affidatevi alle persone giuste: competenti, empatiche, vere. Sulla mia strada ho avuto la fortuna di incontrare compagni di viaggio straordinari e una compagna di vita, Valentina, che è stata lo stimolo per spingermi ad affrontare tutto questo».




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