Giornata della Terra, lo spreco a tavola ‘mangia’ elettricità – Cibo e Salute
Lo spreco di 1 kg di carne equivale
al consumo di 630 ricariche di uno smartphone. Questa infatti è
l’energia necessaria per produrla. Buttare invece nella
spazzatura 1 kg di ortaggi freschi equivale a tenere per 22 ore
di seguito la luce Led da 10 watt accesa. Arrivano i dati Waste
Watcher International sugli sprechi energetici, focus
dell’edizione 2025 della Giornata mondiale della Terra in
programma il 22 aprile. Il punto è che ogni volta che si butta
via cibo, si sta buttando anche elettricità, insieme all’acqua e
alle risorse naturali utilizzate per produrlo. Secondo uno
studio Enea-Università di Bologna, il 3% dello spreco energetico
nazionale è legato a quello alimentare, un costo ‘invisibile’
che vale da solo 4 miliardi di euro ogni anno.
Ma se quegli stessi ortaggi coltivati in campo, per cui
servono 187 kcal pari a 25 ricariche di cellilare, venissero
coltivati in serra, il consumo energetico sale a 5.245 kcal,
abbastanza per tenere accesa la stessa lampadina per oltre 25
giorni consecutivi. “Il cibo è molto più che nutrimento, è
energia trasformata ed è nelle nostre mani decidere come
utilizzarla”, spiega Andrea Segrè, fondatore della campagna
Spreco Zero e direttore scientifico dell’Osservatorio Waste
Watcher International, che quest’anno ha monitorato a casa uno
spreco medio pro capite di 617,9 grammi di cibo a settimana,
vale a dire quasi 2 milioni di tonnellate l’anno. “Dietro a
questa montagna di rifiuti si nasconde un’enorme quantità di
energia consumata inutilmente – precisa Segrè – scegliere
alimenti freschi, vegetali, locali e di stagione significa
ridurre l’impronta energetica e al tempo stesso gli sprechi
nascosti per la loro produzione. Ridurre i prodotti altamente
processati o surgelati è un gesto semplice, ma potente”.
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