La storia del cagnolino Rino: sette anni con la museruola, ora sogna una casa e una nuova vita :: Segnalazione a Caserta
Sembra la trama di un film, ma è tutto terribilmente reale. Rino, un dolce meticcio di sette anni, ha vissuto a Caserta per l’intera sua esistenza con una museruola stretta sul muso, giorno e notte. Il motivo? Un piccolo graffio al padrone, frutto di un’esistenza trascorsa nella paura e nel maltrattamento. Da allora, quella famiglia ha deciso di punirlo con una crudeltà silenziosa ma devastante: una museruola permanente, che gli permetteva appena di bere e mangiare, ma che gli ha procurato lesioni, pruriti continui, e un profondo trauma psicologico.
Una storia che ricorda la “Maschera di Ferro”, ma stavolta il protagonista è un cane. Isolato in casa, portato raramente a passeggio, nessuno si è mai accorto davvero del suo calvario. Fino a quando, pochi mesi fa, Rino è riuscito a togliersi da solo la museruola. Un gesto che ha cambiato tutto. I padroni, invece di accogliere quel segnale di sofferenza, hanno provato subito a rimettergliela. Di fronte al suo rifiuto, hanno chiamato l’Asl per farlo portare via.
Per fortuna, alcune volontarie hanno saputo della sua storia e lo hanno salvato prima che finisse in canile. Ora Rino è in un rifugio, accudito con amore e seguito da un educatore comportamentale. Il suo muso porta ancora i segni visibili della tortura, ma il suo cuore è rimasto buono: è un cane docile, amorevole, mai aggressivo.
Angelo Vaira, noto esperto di psicologia canina e fondatore di una scuola basata esclusivamente sul rinforzo positivo, ha commentato così il caso: “Quando adottiamo un cane, la domanda da porsi non è ‘cosa può fare per me’, ma ‘sono pronto a prendermi cura della sua vita?’. Se lo facciamo solo per noi, senza rispettare i suoi bisogni, il rapporto è già compromesso. E alla fine a soffrire saranno entrambi”.
Oggi Rino è pronto per una nuova vita. L’educatore che lo ha seguito offre gratuitamente un percorso di inserimento per chi vorrà adottarlo. Rino è vaccinato, sterilizzato, e ha solo bisogno di un umano a cui donare amore e fedeltà.
La storia di Rino non è solo una denuncia, ma anche un appello: affinché nessun altro animale debba mai più vivere prigioniero della cattiveria umana.
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