Marche

18enne finisce sotto processo per tentata rapina. Nei guai anche un minorenne


FANO L’assalto alle spalle per strappare la catenina in oro dal collo della vittima, un uomo senza fissa dimora che aveva comunque reagito difendendosi per non farsi sottrarre forse l’unico bene di valore che aveva. Ma adesso l’aggressore, un ragazzo di origini albanesi, finirà a processo e dovrà rispondere del reato di tentata rapina. 

Lo choc

L’accusato, appena 18enne, in compagnia di un minorenne per cui si procede separatamente al Tribunale dei minori di Ancona, aveva avvicinato qualche tempo fa un uomo di 46 anni in viale Fratelli Cairoli a Fano, nella zona che collega il centro al mare. Il clochard stava camminando e aveva da poco oltrepassato il sottopassaggio ferroviario quando i due lo avrebbero sorpreso arrivandogli alle spalle e sferrandogli un colpo violento alla schiena che lo aveva stordito sull’istante ma a cui aveva cercato subito di reagire.

Il 46enne aveva per questo tentato di difendersi anche servendosi di un catenaccio di bicicletta. Ne era nata una breve colluttazione e i due aggressori erano finiti a terra dopo comunque aver colpito la vittima alla testa con un bastone procurando all’uomo delle lesioni. Nella concitazione i due ragazzi si erano poi dati alla fuga, lasciando alla fine la catenina a terra. Di qui l’accusa di tentata rapina con l’aggravante di aver indotto a commettere il reato anche il minorenne e di aver commesso il fatto in più persone riunite ed aver approfittato di circostanze di tempo di luogo e di persona tali da ostacolare la privata difesa. La vittima aveva rimediato lesioni personali, un trauma cranico non commotivo, escoriazioni multiple tanto da dover andare al pronto soccorso dell’ospedale di Fano per farsi medicare e rimediare una prognosi di 20 giorni. Il ragazzo ieri è finito davanti al Gup che lo ha rinviato a giudizio davanti al collegio. L’avvocato Salvatore Asole non ha chiesto riti alternativi perché è pronto a portare prove nel dibattimento e smontare le accuse.

La recidiva

Il caso finirà davanti al collegio a ottobre dove il giovane albanese ha già un altro procedimento per fatti analoghi. Di qui la contestazione della recidiva. Dall’altra parte il 46enne si è costituito parte civile tramite l’avvocatessa Alessandra Angeletti che ha chiesto 10 mila euro di risarcimento per i danni fisici e morali.




Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »