Achille Lauro: “Sono single”, poi svela il sogno nel cassetto
Vita privata e lavoro: Achille Lauro si è concesso a tuttotondo tra l’infanzia complicata fino all’ultimo album ‘Comuni Mortali’.
Tra sogni realizzabili e altri decisamente meno, Achille Lauro è stato protagonista di una interessante intervista a Vanity Fair nella quale ha ripercorso alcune delle tappe della sua vita tra privato e lavoro fino ad arrivare all’ultimo album ‘Comuni Mortali’. Il cantante ha avuto modo di ricordare le prossime tappe del suo tour ma soprattutto di svelare dettagli inediti e intimi che lo riguardano.
Achille Lauro: l’ultimo album e la sua vita
Intervistato da Vanity Fair, Achille Lauro ha prima di tutto spiegato il perché del nome del suo ultimo album ‘Comuni Mortali’. “Perché questo disco sottolinea la fragilità che ci accomuna tutti. L’ho scritto tra Los Angeles e New York: lontano da casa e dal vortice del mercato musicale, sono riuscito a guardarmi dall’esterno e a riflettere meglio da dove sono partito, come sono arrivato, a chi devo qualcosa. Infatti è pieno di dediche: agli amici, al grande amore, a mia madre Cristina“, le sue parole.
Nel corso della chiacchierata con Vanity Fair, Lauro ha parlato anche della sua infanzia e di bullismo: “Se ne ho mai subito? Lì, negli anni Novanta, faceva parte del percorso di crescita. O eri vittima o eri carnefice”. “Se sono sempre stato vittima? La verità è che, per difendermi, sono stato anche carnefice”, ha risposto Achille.
Passaggio anche sull’attualità con delle precisazioni legate alla fede: “Se credo in Dio? Certo: io credo in Dio, ma non credo nella Chiesa. In cosa altro credo? Nell’amore incondizionato, che è slegato dalle relazioni, dalla coppia”. Ma è proprio si questo che arriva un’ulteriore dettaglio: “Se sono innamorato? Sono single, non voglio storie“.
Il sogno nel cassetto e il progetto per i ragazzi
Nella lunghissima e interessante intervista a Vanity Fair, spazio anche al futuro con un sogno nel cassetto svelato: “Forse la direzione artistica di Sanremo, ma non ho fretta. Per il momento lascio il compito a chi lo sta facendo benissimo, come Carlo Conti […]”, ha detto Lauro.
Nel suo futuro, oltre al tour 2026-26, “anche la Fondazione Ragazzi Madre che sto strutturando, con la quale aiuto i ragazzi figli di sé stessi e della strada, che si crescono a vicenda e non hanno un posto nel mondo. Sono per forza di cose sensibile al tema dell’orientamento e della formazione”, ha aggiunto.