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Lega a valanga a Monfalcone, pochi voti per Italia Plurale di Soumahoro. A Pordenone confermato il centrodestra

La Lega di lotta alle moschee vince le elezioni a Monfalcone, dilaniata da anni di scontri sull’agibilità religiosa dei musulmani. Siccome Anna Maria Cisint, eletta all’Europarlamento, non poteva più ambire alla poltrona di sindaco, ci ha pensato a raccogliere il testimone uno dei suoi ex assessori, Luca Fasan. Il leghista ha ottenuto ha ottenuto 8272 voti pari al 70,87 per cento, a capo di una coalizione con Lega, Forza Italia, una civica (Cisint per Monfalcone), Fratelli d’Italia e Il popolo della famiglia. Il consigliere regionale del Pd Diego Moretti ha dovuto accontentarsi del 26,19 per cento, con 3.057 voti, in una coalizione in cui rientravano anche tre civiche (Monfalcone Civica Solidale, Progressisti per Monfalcone e Insieme con Moretti). Soltanto 343 i voti per Bou Konate, l’ingegnere ghanese che si è presentato con Italia Plurale, un movimento fondato dal deputato Aboubakar Soumahoro, che intendeva rappresentare soprattutto la popolazione di religione musulmana in un comune che ha visto un’autentica guerra di religione scatenata dall’ex sindaca Cisint, che aveva vietato le preghiere all’interno di alcuni centri religiosi.

La pasionaria della Lega, il cui legame con il segretario Matteo Salvini è inossidabile, da capolista della Lega ha ottenuto 1.662 preferenze, surclassando tutti, mentre il nipote Stefano Cisint, candidato con la civica omonima, è arrivato a quota 444. Monfalcone ha quindi confermato il suo orientamento di centrodestra, a distanza di alcune settimane dalla conclusione della guerra delle carte bollate. Il ricorso della comunità islamica contro il divieto di pregare in tre strutture cittadine, era stato inizialmente accolto dal Tar, ma il consiglio di Stato in sede di appello ha riconosciuto che le moschee devono tener conto dei vincoli urbanistici riguardanti la zona dove sono localizzate. In ogni caso i giudici hanno ribadito il diritto all’esercizio del proprio culto religioso e quindi la nuova amministrazione di troverà ad affrontare nuovamente il problema, considerando che circa un terzo della popolazione è di origine musulmana.

Tra i partiti il maggior numero di voti è andato alla Lega con il 31%, seguita dal 24% della civica che fa riferimento a Fasan-Cisint. Fratelli d’Italia in ribasso con il 9,7% e Forza Italia con il 5,7% . Nella coalizione di centrosinistra il Pd ha ottenuto il 10,7%, tallonata da Monfalcone Civica e Solidale con l’8,54 per cento.

A Pordenone, l’unico capoluogo di provincia in cui si è andati al voto in Friuli, ha trionfato il centrodestra con Alessandro Basso (11.688 voti, 54,03%). Vittoria al primo turno, con la coalizione di centrosinistra che sosteneva Nicola Conficoni ferma al 35,61% (7.703 voti). Al terzo posto con il 7,6 per cento la civica di Marco Salvador. A Pordenone si è andati al voto dopo l’elezione all’europarlamento di Alessandro Ciriani di Fratelli d’Italia, fratello di Luca, senatore e ministro per i Rapporti con il parlamento del governo. Il partito di Giorgia Meloni ha ottenuto il 22,52% (appena sotto il 23,23% delle regionali 2023), mentre la Lega si è fermata a un modesto 7,83% (alle regionali aveva l’11,81% a cui andava aggiunto il 16 per cento di Fedriga), davanti a Forza Italia con il 5,9%. Per pochi voti il Pd non è riuscito a superare la soglia del 20 per cento (era al 23 per cento due anni fa).

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Nella foto in alto | A sinistra Basso, sindaco di Pordenone; a destra Fasan, sindaco di Monfalcone


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