Nada Cella, l’ex fidanzato di Cecere: “Era gelosa e possessiva”. Il fratello: “Sbottava se contraddetta, non la volli mai a casa mia”
Genova. “Annalucia aveva all’inizio mi sembrava che avesse un carattere mite ma poi con le parole poteva diventare esplosiva. Era possessiva e gelosa e se le veniva fatto un torto cominciava con offese e parolacce e non era più possibile riuscire a parlarle”. A parlare dell’imputata per l’omicidio di Nada Cella è Adelmo Roda, ex fidanzato di Cecere, che nella vita fa l’insegnante delle superiori. Erano stati insieme qualche anno fino a metà del 1995.
Roda ha spiegato che lui “voleva molto bene ad Annalucia ma l’avevo lasciata quando mia madre aveva scoperto che aveva un bambino. Lei era molto rigida ed era contraria alla nostra relazione. Io ci tenevo alla mia famiglia, così l’avevo lasciata, ma poi qualche volta ci erano ancora visti dopo perché io mi sentivo in colpa, volevo che restassimo amici”.
Roda ha però spiegato che Annalucia “si arrabbiava improvvisamente e non c’era verso di farla ragionare in quei momenti”. E ha raccontato di almeno due episodi in cui Cecere era andata su tutte le furie: “Una volta mi aveva buttato tutta la roba fuori casa e aveva scritto delle parolacce contro di me sul muro”. Un’altra “dopo che mia madre le aveva detto che per lei era un handicap avere un figlio senza essere sposata, aveva passato tutta una serata a riempire i miei genitori di insulti rivolgendosi a me e davanti a un mio amico che non sapeva come fare”.
Roda era stato contattato da Cecere dopo la riapertura dell’inchiesta nel 2021: “Aveva avuto il mio numero tramite mia sorella fingendosi una collega di università. Mi sono accorto dai messaggi e dalle telefonate che mi faceva che cercava in ogni modo di convincermi che eravamo ancora fidanzati nel 1996, all’epoca dell’omicidio, poi quando le dissi chiaramente che non era così e non potevo dire una cosa del genere mi bloccò sul telefono”.
Ancora più netto nel descrivere il carattere di Cecere è il fratello Maurizio. Oggi lui che vive lontano da Genova lavora nel settore sicureza. Era stato adottato a 3 anni dopo che il padre di lui e Annalucia (i due hanno altri tre fratelli), alcolizzato, aveva dato fuoco alla casa. Solo una volta cresciuto nel 2007 aveva scoperto di avere dei fratelli e si era messo a cercarli, uno per uno. E così aveva ripreso i rapporti con Annalucia, più grande di lui di una decina d’anni: “Ma quando mi chiese di venirmi a trovare io alla fine non ho voluto perché mi ero accorto che al telefono sbottava per un nonnulla. Se la contraddicevo su una qualche argomento si arrabbiava, urlava e insultava. Per questo non ho mai voluto che venisse a casa mia, come gli altri fratelli che avevo ritrovato. Era il 2008/2009 e quando con la nuova inchiesta del 2021 sono stati fatti sentire in televisione i vocali che ha inviato alla criminologa mi sono sembrati identici al tono pieno di rabbia che aveva a volte con me”.
Sia il fratello sia l’ex fidanzato in aula hanno chiesto di non essere ripresi in volto, ma dopo la deposizione entrambi si sono fermati a parlare con i cronisti. Roda alla domanda se è convinto che Cecere possa essere un’assassina ha detto “Non credo”. Il fratello invece è convinto di sì: “Potrebbe avere ucciso, ma è una mia sensazione. Quando ho provato a chiederle se era stata lei ha detto no, si è arrabbia e poi si capiva che non voleva parlarne. Quando è stata riaperta l’inchiesta mi chiava spesso da telefoni che non erano i suoi. Sul suo telefono mi aveva bloccato, poi mi chiamava prendendo i cellulari di persone dove magari lavorava. Era come se cercasse in me una sorta di ancora, ma mi diceva che non dovevo parlare di questa storia”.
In aula sono stati sentiti anche l’uomo anziano – Ottavio Cini – con cui Cecere ebbe il primo figlio, e che circa un anno prima l’aveva accompagnata ad abortire dopo che lei era rimasta incinta una prima volta di un altro uomo. Cini, che si stava separando dalla moglie, aveva conosciuto Cecere da bambina quando era ospite delle suore a Chiavari. Lei era tornata a farsi viva con la coppia quando ha compiuto 18 anni: cercava un lavoro e la donna le aveva proposto di assistere l’anziana madre. La convivenza tra la coppia e Annalucia aveva definitivamente portato alla rottura tra marito e moglie. Lui alla fine si era messo con Cecere – trent’anni più giovane di lui – e quando lei era rimasta incinta aveva voluto tenere il bambino. Lei, quel bimbo lo aveva di fatto abbandonato all’età di un anno e mezzo.