Umbria

Servizio mensa per dipendenti ospedale Terni, Uil Fpl: «Diritto di tutti i lavoratori»


«Riconosciuti gli arretrati per poter usufruire del servizio mensa ai dipendenti dell’ospedale ‘Santa Maria’ di Terni». Questo il senso dell’accordo annunciato dal gruppo aziendale della Uil Fpl, nonché frutto di «anni di mobilitazione». Come rivendicato dal sindacato, la trattativa con la direzione aziendale sarebbe iniziata nel 2020. Poi dopo «una sentenza e due accordi extragiudiziali del tribunale», ora il diritto alla mensa è di «tutti i lavoratori che ruotano su tre turni e tutti quelli che fanno sette ore e dodici minuti». Inoltre, è stato concordato «un ampliamento orario del servizio mensa, dalle 12 alle 15, e il rimborso totale di quanto dovuto ai lavoratori per gli ultimi cinque anni (costo previsto 1,9 milioni di euro, lavoratori interessati più di 700)».

Uil Fpl «I lavoratori che su consiglio del sindacato avevano presentato ricorso negli anni dal 2020 al 2023 ovviamente otterranno un rimborso ben maggiore. Questo risultato oltre ad essere l’ennesimo successo – spiega il gruppo aziendale di Uil Fpl – rappresenta la realizzazione di un’altra buona prassi aziendale». Entrando nei dettagli tecnici, in una nota spiegano: «Dato che dal 1992 con il decreto legislativo n. 502 gli ospedali e le Asl sono stati trasformati in aziende, sostanzialmente tradendo la missione di questo che dalla riforma del 1978 era un servizio, se proprio lo Stato e le Regioni vogliono continuare a giocare su questo tavolo, su questo tavolo giochiamo, chiedendo ciò che ogni azienda sarebbe tenuta a garantire ai sui clienti e ai suoi dipendenti».

Mensa Terni Poi aggiungono: «Infine ci preme, tuttavia, evidenziare come un miglior clima aziendale, facilitato dai servizi a tutti gli operatori, si declini in migliori prestazioni agli utenti, la parte più debole di questa catena, quella che più di tutti ci preme tutelare, perché loro sono il fine ultimo della missione dei lavoratori degli ospedali e in particolare del nostro ospedale ternano. Resta in noi la speranza di poter un giorno molto prossimo vedere cancellata il termine ‘azienda’, perché queste sono le officine dove medici, infermieri e operatori della salute riparano il corpo umano – conclude Uil Fpl – non luoghi dove si possa produrre un utile lucrando sulla salute dei cittadini, o realtà nelle quali la missione della dirigenza possa essere il taglio dei costi».

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