Basilicata

Sanità, la Basilicata in grave ritardo con i progetti

Sanità, lo stato di attuazione della missione Salute definito «allarmante, con molti progetti a rilento». La denuncia di Fp-Cgil: «Ritardi nel Pnrr e troppe aggressioni»


«A tre anni dall’avvio del Pnrr e a quindici mesi dalla scadenza, lo scenario dello stato di attuazione della missione Salute (M6) è allarmante, con troppi progetti che procedono a rilento, ritardi nell’esecuzione dei lavori o ancora fermi alla fase di progettazione. Dalla piattaforma di monitoraggio ReGiS predisposta dal Mef, a dicembre 2024 in Basilicata risultano finanziati 130 progetti per 166,4 milioni di euro di finanziamenti complessivi. Al netto dei progetti per il rafforzamento e potenziamento della ricerca biomedica sono stati spesi finora 24,8 milioni di euro, pari al 14,9% dei fondi disponibili. Dei progetti di cui è possibile monitorare l’iter di attuazione, solo il 31,5% risulta concluso mentre il 53,2% presenta ritardi in almeno una delle fasi di attuazione».

SANITÀ E MISSIONE SALUTE, LA DENUNCIA DELLA FP-CGIL

È la denuncia della segretaria generale della Fp Cgil di Potenza, Giuliana Scarano, in occasione dell’incontro con il personale sanitario lucano in vista delle elezioni del rinnovo delle Rsu (Rappresentanza sindacale unitaria) nel pubblico impiego che si terranno il 14, 15 e 16 aprile, al quale sono intervenuti anche la segretaria Fp Cgil nazionale Giordana Pallone e il segretario generale Cgil Basilicata, Fernando Mega.

LE PAROLE DI GIULIANA SCARNO, SEGRETARIO GENERALE FP CGIL DI POTENZA

I dati illustrati sono contenuti nel report “Pnrr M6 Missione Salute. Lo stato di attuazione” della Cgil nazionale. «Le poche opere completate e collaudate – ha affermato Scarano – rendono concreto il rischio di non conseguire gli obiettivi strategici entro le scadenze previste. Particolarmente preoccupante e incerta risulta essere la situazione per la realizzazione delle case della comunità e degli ospedali di comunità: strutture strategiche per l’attuazione della riforma dell’assistenza territoriale».

SANITÀ, I DATI

Per quanto riguarda le case della comunità, da ReGIS risultano finanziati progetti per 19 strutture, per un valore complessivo di 38,4 milioni di euro. A dicembre 2024 risultano effettuati pagamenti per soli 2,1 milioni: dopo tre anni dall’avvio del Pnrr, è stato speso il 5,6% dei fondi disponibili. Dei progetti monitorati, nessuno risulta completato e collaudato, mentre ben 17 progetti presentano almeno uno step in ritardo (89,5% dei progetti totali a fronte di una media nazionale del 62,6%). Lo stato di avanzamento può essere analizzato osservando le diverse fasi di realizzazione: programmazione, progettazione, affidamento, esecuzione e conclusione.

FASE ESECUTIVA DELLE OPERE

Per quanto riguarda la fase esecutiva delle opere, risultano in corso i lavori per la realizzazione di 2 strutture (10,5% del totale delle opere previste) ma ci sono ritardi evidenti e diffusi nell’esecuzione dei lavori che riguardano la maggior parte dei progetti. In particolare, ci sono ritardi nell’avvio dei lavori di esecuzione di 10 strutture (52,6%), a cui si aggiungono altre 7 opere con ritardi nella fine dei lavori (36,8%). Allarmante la distanza proibitiva dal traguardo del collaudo per 8 progetti, ancora fermi alla fase della progettazione esecutiva, step che di fatto impedisce l’avvio dei cantieri.

IL PERSONALE

«Resta poi il nodo del personale – ha continuato Scarano – Per migliorare la qualità della vita delle persone e garantire il corretto funzionamento delle case della comunità e degli ospedali di comunità non è sufficiente costruire le strutture, ma è fondamentale dotarle del personale necessario per assicurare servizi efficienti e un’adeguata assistenza sanitaria ai cittadini. Secondo il DM 77/2022, sono stati stabiliti specifici standard di personale per queste strutture, prevedendo la presenza di infermieri, operatori sociosanitari, assistenti sociali e altre figure professionali indispensabili. Secondo le stime nazionali, per rendere operative tutte le case della comunità e gli ospedali di comunità sarebbe necessario assumere almeno 33 mila unità di personale. In Basilicata, con 19 case della comunità e 5 ospedali di comunità finanziati, si stima la necessità di 393 figure totali nel Potentino e 256 nel Materano.

L’ALLARME DELLA FP CGIL

La mancanza di personale – è l’allarme della Fp Cgil – rischia di rendere vani gli investimenti del Pnrr nelle strutture sanitarie territoriali. Senza il giusto numero di operatori, case e ospedali di comunità non potranno garantire i servizi previsti, compromettendo l’obiettivo di rafforzare l’assistenza sanitaria di prossimità. Inoltre, la scarsità di personale potrebbe portare a un aumento della pressione sugli ospedali, con un numero crescente di accessi impropri ai pronto soccorso».

I NUMERI DELLE AGGRESSIONI

In riferimento al personale, la Fp Cgil ha anche illustrato in numeri sulle aggressioni subite dal personale sanitario. Solo nel 2024 in Basilicata ci sono verificate 26 aggressioni ai danni degli dei professionisti sanitari e sociosanitari nei luoghi di lavoro del sistema sanitario pubblico, di cui 18 donne e 8 uomini. Di questi, 18 sono infermieri , 4 medici chirurghi e i restanti sono operatori socio sanitari. Le aggressioni, sia fisiche che verbali, sono state compiute soprattutto da pazienti e in alcuni casi dai perenti degli stessi.

«SERVE INVESTIMENTO SUL TERRITORIO»

«Per rendere effettivo il diritto alla tutela della salute – ha concluso Scarano – occorre adeguare l’offerta di assistenza ai bisogni della popolazione con un forte investimento nel territorio, superando divari e diseguaglianze tra le diverse aree del Paese e soprattutto occorre recuperare i preoccupanti ritardi nell’attuazione della Missione 6 del Pnrr che rappresenta un’occasione che il nostro Paese e la Basilicata non può disperdere. L’invito è quindi all’amministrazione regionale a colmare in fretta questi ritardi in vista dell’imminente scadenza.

Il Pnrr è una gamba fondamentale anche per l’attuazione del piano socio sanitario regionale. Valutiamo positivamente come metodologia adottata la condivisione delle linee guida sulla base delle quali il piano sarà adottato e conformato. Finalmente si è aperto un confronto sulla sanità, che non è appannaggio di una parte politica ma appartiene a tutti noi. Tuttavia quel piano ancora non traccia gli strumenti con cui raggiungere gli obiettivi prefissati, soprattutto rispetto alla legge 2 del 2017 sul riordino della sanità regionale e rispetto alle cose da fare sull’assistenza territoriale. Sia il DM 77/2022 sia il Pnrr per la loro attuazione devono tenere conto del contesto regionale: calo della popolazione, aumento della popolazione over 65, caratteristiche orografiche del territorio, forte mobilità sanitaria passiva. Ecco perché è necessario potenziare le reti di prossimità, le strutture intermedie e la telemedicina».

LE RICHIESTE DELLA FP CGIL E LE ELEZIONI DELLE RSU IL 14, 15 E 16 APRILE: «SCEGLIERE IL SINDACATO PER DAVVERO»

L’auspicio per Scarano «è che il confronto con la Regione Basilicata continui e che sia reale e non formale. Intanto come Fp Cgil proseguirà la mobilitazione con ogni iniziativa utile a raggiungere l’obiettivo di rafforzare e rilanciare il servizio sanitario nazionale e garantire il diritto alla salute nel Paese e in Basilicata».

«Questo è il sindacato per davvero – ha aggiunto Pallone – un sindacato al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici. Il rinnovo delle Rsu del 14, 15 e 16 aprile è un grande appuntamento democratico, di partecipazione. Oggi rafforzare la posizione della Cgil anche nelle elezioni della Rsu, significa rafforzare la posizione di quelle organizzazioni che ai tavoli della contrattazione dimostrano di tutelare al meglio i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori del settore pubblico. Abbiamo il dovere non solo di chiedere di continuare la trattativa per ottenere un giusto contratto, ma anche di far valere la rappresentatività come un elemento di garanzia per la maggioranza di quelle lavoratrici e di quei lavoratori che oggi continuano a chiederci di portare a casa un risultato dignitoso per la loro professionalità, e che dia valore a chi opera nel servizio pubblico.

Rappresentanza e contrattazione sono fortemente legati, sia perché la legittimazione a contrattare viene dall’essere rappresentativi, sia perché più siamo rappresentativi più possiamo rafforzare i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori all’interno della trattativa collettiva».


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