Sul libro dedicato al Lollapalooza emergono grandi rancori tra Green Day e Perry Farrell, così come tra Flaming Lips e Smashing Pumpkins

Il libro “Lollapalooza: The Uncensored Story of Alternative Rock’s Wildest Festival” (curato da Richard Bienstock e Tom Beaujour e appena uscito in America) sta svelando molti retroscena dello storico festival itinerante degli anni ’90 messo in piedi da Perry Farrell. Billy Corgan, ad esempio, ha fatto arrabbiare molte persone quando gli Smashing Pumpkins hanno fatto da headliner al Lollapalooza nel 1994.
Quell’estate i Pumpkins furono gli headliner del festival itinerante, guidando un cast che comprendeva anche Beastie Boys, The Breeders, Nick Cave & The Bad Seeds, L7, Green Day e altri sul palco principale, mentre The Flaming Lips, Guided By Voices e The Verve erano tra i protagonisti del secondo palco.
Come si legge nel libro, i Nirvana erano in lizza per fare da headliner all’edizione del ’94 del Lollapalooza, ma a quanto pare la band rinunciò poco prima che Kurt Cobain si togliesse tragicamente la vita quella primavera. Di conseguenza, i Pumpkins passarono al ruolo di headliner.
“Il Lollapalooza avrebbe dovuto essere composto da Nirvana, Smashing Pumpkins, Beastie Boys, ma poi i Nirvana si sono ritirati e noi siamo diventati headliner“, ha ricordato Corgan nel libro. “Avrei accolto con piacere la sfida di provare a farli cadere dal palco ogni sera, e so che Kurt avrebbe provato a far lo stesso con me“.
A posteriori, Corgan ha ammesso che non è stato facile assumere il ruolo di headliner: “Si parla di andare in America centrale all’apice di MTV, nel 1994, e io avevo ventisei o ventisette anni. Non ero affatto preparato“.
Il frontman dei Pumpkins ha ammesso di aver avuto un rapporto conflittuale con il pubblico del Lollapalooza, dicendo: “Così siamo stati headliner di quello che è diventato storicamente il più grande Lollapalooza di sempre. L’ho vista come una cosa del tipo: ‘No. Voi siete il nemico e noi siamo qui per affrontarvi’”.
Ha raccontato di aver ricevuto ancora critiche per il suo comportamento durante il tour, e che ancora oggi la gente gli si avvicina negli aeroporti dicendo che “si rifiutano di vedere la band o di ascoltarla” dopo aver visto i Pumpkins al Lollapalooza.
Anche gli altri artisti in cartellone e i membri della troupe si sono sentiti offesi dal comportamento di Corgan. Kevin Lyman, che nel 1994 ha fatto da collegamento con gli artisti al Lollapalooza e ha poi creato il Warped Tour, ricorda che Corgan era particolarmente cattivo con il suo tecnico della chitarra dell’epoca, Billy Howerdel, che poi avrebbe formato gli A Perfect Circle.
“Billy Corgan trattava Howerdelcome una merda, gli lanciava le chitarre e si comportava in modo orribile“, ha ricordato Lyman.
Lo stesso Howerdel ha dichiarato: “Sono stato licenziato da quel tour lavorando per Billy e D’arcy Wretzky – la prima e unica volta che sono stato licenziato da un lavoro. Non ricordo che mi abbiano tirato addosso le chitarre, ma c’erano molti comportamenti che non sembravano sani e che comunque non meritavo“.
Nel libro sono riportate numerose altre testimonianze, tra cui le tensioni tra Corgan e i Beastie Boys, ma forse la critica più dura arriva dal cantante dei Flaming Lips Wayne Coyne.
“Billy Corgan era un tale stronzo, soprattutto all’epoca, che non volevi rimanere a guardarli“, ha detto Coyne. “Ci piacevano alcune delle loro canzoni, ma dopo un po’ lo disprezzavamo. Così ce ne andavamo subito dopo che i Beastie Boys avevano suonato per evitare il traffico, perché anche il pubblico stava iniziando ad andarsene“.
Coyne ha poi aggiunto di non essere ancora in rapporti amichevoli con Corgan: “Ancora oggi lo evitiamo. Negli ultimi due anni abbiamo suonato a concerti in cui lui si aggirava nei paraggi e si capiva che voleva entrare nel nostro camerino. E noi abbiamo detto: “No, non ci siamo!“”.
Altro capitolo gustoso nel libro è dedicato ai Green Day e ai rapporti con Perry Farrell. I Green Day sono stati la band di apertura della seconda parte del tour del Lollapalooza del 1994, ma secondo il frontman Billie Joe Armstrong, se fosse dipeso dal fondatore del festival itinerante Perry Farrell, il trio punk non sarebbe mai stato scritturato per lo storico evento estivo.
Nel libro, John Rubeli, che all’epoca era direttore di palco del Lollapalooza, ricorda: “Non riesco a pensare a una sola volta in cui Perry si sia opposto o abbia posto un veto a una band, tranne che per i Green Day.…diceva: “Sono una boy band. Non voglio ingaggiare una boy band“.
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Armstrong è stato un po’ più schietto nel suo ricordo, affermando: “Perry era un fottuto stronzo, senza mezzi termini. Non faceva parte di quella conversazione, ma ci hanno chiesto di suonare e abbiamo detto di sì. Dovevano esserci i Boredoms nella prima parte e noi nella seconda come gruppo di apertura. Poi, all’improvviso, è tornato e ci ha detto: “Non li voglio in cartellone”. A quanto pare, pensava che fossimo una band messa insieme da Mo Ostin della Warner Bros“.
Armstrong si rammarica: “Per noi è stato davvero deludente, perché Perry era una persona che rispettavamo molto. Credo che questo ci abbia fatto venire ancora più voglia di suonare al Lollapalooza, perché volevamo dimostrare che stava sbagliando“.
I Green Day hanno finito per sfogare le loro frustrazioni con Farrell sul palco, con Armstrong che ha dedicato la canzone “Chump” (idiota) al cantante dei Jane’s Addiction.
Armstrong ha ricordato: “Aveva degli scagnozzi che si avvicinavano e dicevano: ‘Perry Farrell è molto arrabbiato perché gli hai dedicato ‘Chump’’. E io: ‘Digli di smettere di comportarsi come tale’”.
Il frontman dei Green Day ha poi raccontato di non aver mai interagito con Farrell finché i due non si sono incontrati quell’estate a Woodstock ’94 e si sono stretti brevemente la mano.
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