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È grande Inter a Monaco, Lautaro e Frattesi stendono il Bayern: passo verso la semifinale di Champions

Coraggiosa, gagliarda, solida come al solito. E rapace, chirurgica. L’Inter vince il primo round contro il Bayern Monaco da grande squadra. Nella sfida tra incerottate, la squadra di Simone Inzaghi espugna l’Allianz Arena, un’impresa visto che in Champions League non ci era riuscito nessuno negli ultimi quattro anni. Così i nerazzurri mettono un primo, importante, mattone verso la semifinale. Nulla di definitivo né deciso, ma un passo importante verso un obiettivo che – pronostici alla mano – non era affatto scontato. Un gol per tempo, con Lautaro Martinez e Davide Frattesi dopo il pareggio di Thomas Muller, sono i pilastri sui quali appoggiare le speranze e la strategia dei secondi novanta minuti della doppia sfida dei quarti.

Il primo tempo è vibrante. Il Bayern Monaco manovra di più, prova a sfondare diverse volte ribaltando spesso la manovra da destra a sinistra creando diverse occasioni. Quella più pericolosa capita sui piedi di Harry Kane che sbaglia un rigore in movimento mandando la palla sul palo, a Sommer battuto, dopo essere stato liberato da una serpentina di Olise innescato da un errore – non l’unico della serata – di Benjamin Pavard.

È il minuto 26 e sembra l’antipasto di una pressione costante dei tedeschi pronta a sfociare in qualcosa di più. Invece l’Inter cresce nella frequenza delle sue ripartenze, la specialità della casa e, dopo una prima non sfrutta a dovere da Carlos Augusto, trova il bis con Lautaro Martinez. Che trasforma. L’argentino avvia e chiude un’azione magistrale. Apertura a sinistra proprio per il brasiliano che di prima serve al centro Marcus Thuram. Il francese inventa la giocata della serata: stoppa la palla di tacco indirizzandola verso il compagno d’attacco che arriva alle sue spalle e imbuca di esterno sinistro. Apoteosi Inter.

Il primo tempo giocato su ritmi altissimi, però, si fa sentire nelle gambe nerazzurre nel secondo tempo. Il Bayern ha l’urgenza di raddrizzarla e alza i giri. Nella prima mezz’ora della ripresa i tedeschi sono aggressivi e l’Inter – a parte un’occasione ancora con Lautaro – fatica ad alzare il baricentro, perdendo molti palloni nella propria metà campo quando tenta di costruire. Bisogna stringere i denti. La partita è fisica e, nonostante le assenze si contino a grappoli su entrambi i lati, ad accusarla sono principalmente i nerazzurri.

Soffrono Bastoni, Mkhitaryan, Darmian (preda anche dei crampi) e la coppia di attaccanti ha pochi rifornimenti. I rischi maggiori arrivano da due bordate di Guerriero e Gnabry. Poi l’assalto finale intenso dei tedeschi. Che alla fine trovano il varco. Il bunker nerazzurro cede al minuto 84 sull’ennesimo tentativo di sfondamento: è l’eterno Thomas Muller, entrato da poco, a sbucare dietro a tutta la difesa nerazzurra, stremata, su un cross di Laimer. A quel punto il canovaccio vorrebbe un finale di sofferenza pura. Invece la squadra di Inzaghi trova sempre risorse dentro sé stessa, pur tra mille difficoltà.

Ed è famelica appena vede uno spazio, anche quando è senza più fiato. Così bastano 120 secondi per ristabilire il vantaggio. Appena il Bayern concede campo, l’Inter se lo prende con l’effetto catapulta: Lautaro lancia Carlos Augusto da metà campo, il brasiliano si fa 40 metri e la mette tesa al centro per Frattesi: è la palla perfetta per il centrocampista, nato per queste occasioni. Tocco di sinistro e raddoppio. Tra otto giorni i 90 minuti decisivi a San Siro. La qualificazione è tanto vicina quanto incerta.


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