Economia

Dazi, l’escalation di Trump non spaventa Pechino: “Combatteremo a oltranza”

ROMA – L’escalation di dazi e contro tariffe tra Washington e Pechino rischia di non arrestarsi più. La miccia innescata da Trump il 2 aprile scorso, con l’imposizione di barriere doganali del 34% alle merci dalla Cina, da aggiungere alle misure del 20% già in vigore, ha spinto i rivali commerciali ad applicare identici contro-dazi al 54%. Nel lunedì nero delle borse del 7 aprile, il presidente americano ha minacciato Pechino: “Tolga le sue tariffe o ne metteremo delle nuove”. Ma la mossa non sembra aver scosso più di tanto i cinesi.

Dazi, la risposta della Cina

“La Cina non accetterà mai le minacce americane sui dazi ed è pronta a combattere a oltranza“. Così ha replicato un portavoce del ministero cinese del Commercio alle dichiarazioni della Casa Bianca. Trump ha promesso che se la Cina non farà un passo indietro, è pronto ad aggiungere un ulteriore 50% alle merci importate negli Stati Uniti, portando i dazi oltre il 100% del valore del prodotto. “Se gli Stati Uniti insisteranno su questa strada, la Cina li combatterà a oltranza – ha chiosato il portavoce – in una guerra commerciale non ci sono vincitori“.

È questa la posizione dell’esecutivo cinese, rilanciata anche dal ministero degli Esteri. “Il protezionismo non porta a nulla. I cinesi non creano problemi, ma non ne hanno paura. Pressioni, minacce e ricatti non sono il modo giusto di trattare con la Cina”, sono state le parole del portavoce Lin Jian.

Cina, l’intervento del governo contro le tariffe

Oltre agli scambi “diplomatici”, ci sono gli impegni ribaditi dalle autorità del cosiddetto “national team” di investitori, istituzioni ed enti pubblici che intervengono nei momenti di stress dell’economia.

Il fondo sovrano Central Huijin ha assicurato di avere ampia liquidità e tutta l’intenzione di ottemperare al suo ruolo di stabilizzatore di mercato. E la Banca centrale cinese (Pboc) ha aggiunto che supporterà le necessità di liquidità del fondo. Il governo avrebbe anche iniziato una serie di colloqui con le grandi compagnie private del Paese per coordinare una strategia di negoziazione in questo delicato momento.

Cina, il portavoce del ministro: “Vance è un ignorante”

Parole “ignoranti e maleducate”, quelle del vice presidente americano sulla Cina. Così Lin JIan ha definito le dichiarazioni di JD Vance in una intervista su Fox News nella quale per giustificare i dazi ha detto che gli Stati Uniti stanno “prendendo in prestito denaro dai contadini cinesi per acquistare cose realizzate dai contadini cinesi”. “È sorprendente e triste sentire parole così ignoranti e scortesi da questo vicepresidente”, ha commentato il portavoce del ministero degli Esteri.


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