Umbria

Frustata con un cavo e minacciata: «Getto i figli dalla finestra». Lui condannato a 3 anni


di M.R.

Condannato a tre anni di reclusione, dal collegio dei giudici del Tribunale di Terni, un 41enne narnese, accusato dalla compagna, madre dei suoi due figli, di maltrattamenti in famiglia.

Pugni per la cena in ritardo Secondo quanto ricostruito dalla Procura, che aveva chiesto quattro anni, l’uomo tra il 2017 e il 2021 avrebbe in più occasioni aggredito e procurato lesioni alla donna, oggi 29enne, anche in presenza dei loro due bambini. Ascoltati numerosi testimoni, conoscenti della coppia e vicini di casa, è risultato come i due erano soliti discutere animatamente. Alla base dei litigi, questioni di natura economica ma anche futili motivi. Lei sarebbe stata presa a pugni anche perché la cena non era pronta alla solita ora, altre volte colpita con il cavo del caricabatterie. L’uomo si è giustificato parlando di sbalzi d’umore per rifiuto di assumere psicofarmaci.

Le minacce «Ti ammazzo», «Lancio i figli dalla finestra» le frasi che la donna si sarebbe sentita rivolgere dal padre dei suoi bambini, fino al settembre del 2021 quando una sera, aggredita che aveva un figlio in braccio, sarebbe stata scaraventata sul divano e colpita in testa con una sedia. A chiamare l’ambulanza in quella occasione erano stati i vicini di casa; alla donna era stato refertato un trauma cranico con prognosi di cinque giorni. È stato allora che lei ha deciso di prendere le distanze dall’uomo e col tempo avviato una nuova relazione.

Il risarcimento Oggi, difesa dall’avvocato Alessandro Gentiletti del Foro di Terni, ha chiesto risarcimento per i danni subiti anche dai figli. La somma sarà quantificata in sede civile, intanto è stata disposta una provvisionale di 5 mila euro per ognuno dei bambini e 10 mila alla donna. La difesa nel frattempo ha chiesto, per l’uomo, di valutare il beneficio della messa alla prova all’esterno, in alternativa al carcere. Lei, difesa dall’avvocato Alessandro Gentiletti, ha chiesto risarcimento per sé e per i figli, che sarà quantificato in sede civile. Nel frattempo disposta la provvisionale di 5 mila euro per ognuno dei bambini e 10 mila alla donna.

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