Incarichi alla Comunità Montana, respinto il ricorso del responsabile aree forestazione

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania ha confermato la legittimità dell’operato della Comunità Montana Monte Maggiore, difesa dagli avvocati Pasquale e Pietro Marotta, respingendo il ricorso del Responsabile delle Aree di Forestazione e Tecnica di Piano.

L’atto impugnato, traeva origine dal provvedimento dell’Anac, che aveva dichiarato l’inconferibilità del suo incarico poiché il ricorrente aveva svolto incarichi professionali per l’ente nei due anni precedenti. Il provvedimento Anac rimetteva alla Comunità Montana, con l’ausilio del Responsabile della Prevenzione e della Corruzione, l’accertamento del rispetto delle disposizioni previste per l’assunzione di incarichi in enti pubblici o a controllo pubblico.

Al termine di un’attività istruttoria, la Comunità Montana adottava il provvedimento di inconferibilità di qualsivoglia incarico con la pubblica amministrazione per un periodo di cinque anni, in ragione del fatto che nella dichiarazione sostitutiva di atto notorio, il ricorrente dichiarava, mendacemente, l’assenza delle cause di inconferibilità.

Le argomentazioni difensive degli avvocati Marotta hanno evidenziato che non può assumersi quale esimente della responsabilità, o meglio correttiva del carattere non veritiero delle dichiarazioni sostitutive di atto notorio, l’aver allegato a quest’ultima il curriculum vitae, nel quale erano riportati gli incarichi, poiché è solo nella dichiarazione sostitutiva che l’interessato formalizza una manifestazione con valore giuridico di propria scienza.

Il Tar ha ritenuto fondate le argomentazioni degli avvocati Marotta, confermando il provvedimento a danno di parte ricorrente e, quindi, la conseguente interdizione quinquennale dello stesso da incarichi pubblici. Una sentenza che riafferma il rispetto delle normative in materia di inconferibilità degli incarichi pubblici.