Richiamo dell’Inps ai medici: «Basta certificati di carta» – Cronaca
BOLZANO. L’Inps richiama i medici: «Basta certificati di ricovero o di malattia su carta, devono inviarli per via telematica». La sede provinciale dell’Istituto nazionale di previdenza sociale parla di «fenomeno rilevante» e annuncia che in futuro l’invio massiccio di certificati cartacei comporterà la segnalazione dei medici inadempienti. L’Istituto valuterà inoltre se accogliere o meno i certificati su carta.Si rischiano disagi anche per i pazienti. L’Ordine dei medici ha pubblicato la segnalazione sul bollettino mensile con le comunicazioni a tutti gli iscritti.
La presidente – Astrid Marsoner – fa sapere di avere già inviato una mail ai professionisti nella quale ricorda l’obbligo di prescrizione telematica: «Sono certa, si atterranno alla normativa».
Il richiamo Inps
Sono abilitati a rilasciare il certificato di malattia Inps i medici di famiglia, di continuità assistenziale, i medici dipendenti del Sistema sanitario nazionale (di Pronto Soccorso, reparti di degenza, ospedalieri, ecc.), i medici specialisti (convenzionati e non) e tutti i medici liberi professionisti. Ed il certificato deve essere digitale. Ma troppe volte non è così. «L’Inps rende noto – si legge nella segnalazione arrivata a tutti i medici iscritti all’Ordine di via Volta – che continua a ricevere certificati di ricovero e malattia cartacei, in violazione alla normativa di legge ed alle varie disposizioni attuative e di prassi.
La circolare ricorda che l’inosservanza degli obblighi di trasmissione telematica costituisce, per i medici dipendenti da strutture pubbliche o convenzionati, oltre che una violazione della normativa vigente, anche una fattispecie di illecito disciplinare, salvo i casi di impedimenti tecnici di trasmissione». L’Istituto sollecita dunque l’invio dei certificati digitali e fa presente che in futuro un invio massiccio di certificazioni su carta, in assenza delle eccezioni previste dalla normativa, comporterà la dovuta segnalazione dei medici inadempienti. Sempre l’Inps valuterà se accogliere o meno i certificati stessi.
«Senza digitale non si vive»
Marsoner ricorda che il medico è obbligato al certificato telematico. Se non lo fa, rischia di incorrere in sanzioni. «La comunicazione digitale è comodissima ed immediata. Mi chiedo chi si affidi ancora alla carta. Per noi medici di famiglia l’invio telematico è molto semplice e siamo tutti attrezzati. Tra il resto siamo oberati di burocrazia, senza il digitale non ne usciremmo vivi». Una volta c’erano i blocchi che non esistono più ed occorreva inserire tutti i dati. Oggi il programma inserisce tutto in automatico, basta selezionare la diagnosi ed i giorni di malattia ed il gioco è fatto.
Il Fascicolo sanitario arranca
Marsoner ne approfitta per parlare – sempre a proposito di digitale – del Fascicolo sanitario elettronico. «Non funziona come dovrebbe, nonostante le promesse. Vediamo le dimissioni ed i referti su pdf che si devono aprire e chiudere continuamente col sistema che si blocca. Non sono indicati i reparti. Non vediamo i referti degli esami istologici e non vediamo le immagini dei referti radiologici (tac, risonanze ecc.) Difficile – chiude – lavorare così».