Processo Rimpiazzo contro il clan di Piscopio: 14 condanne definitive, in 5 tornano in Appello
La Cassazione conferma le condanne per 14 imputati nel processo Rimpiazzo contro il clan di Piscopio e dispone un nuovo giudizio d’Appello per cinque persone
VIBO VALENTIA – Si conclude per la maggior parte degli imputati il processo “Rimpiazzo”, scaturito dall’omonima operazione antimafia del febbraio 2019, coordinata dalla Dda dell’allora procuratore Nicola Gratteri, che ha colpito figure ritenute dagli investigatori appartenenti alla Locale di ’ndrangheta di Piscopio. La Suprema corte di Cassazione, ha infatti confermato il verdetto d’appello per 14 persone, mentre per altre cinque ha disposto un nuovo processo d’Appello davanti alla Corte in diversa composizione rispetto alla precedente. Le accuse contestate a vario titolo sono associazione mafiosa, usura, estorsione, danneggiamento, illeciti in materia di armi, intestazione fittizia di beni e spaccio di droga commesse da un gruppo che, sempre secondo le risultanze investigative, puntava a scalzare i Mancuso dal capoluogo vibonese e dalle frazioni marine sfruttando il fatto che molti esponenti, soprattutto di vertice, della consorteria di Limbadi fossero detenuti in carcere a seguito delle varie inchieste antimafia degli anni precedenti.
Tra le condanne confermate nel processo Rimpiazzo spiccano quelle di Rosario Battaglia, di Piscopio, considerato al vertice del sodalizio, del boss di Limbadi, Pantaleone Mancuso alias “Scarpuni”, di Nazzareno Colace, suo braccio destro.
LA SENTENZA DEL PROCESSO RIMPIAZZO: LE CONDANNE
Questa nel dettaglio la sentenza emessa dalla Corte di Cassazione.
Condanne confermate per
- Rosario Battaglia, 28 anni e 3 mesi;
- Nazzareno Colace, 8 anni e 3000 euro di multa;
- Domenico D’Angelo, 10 anni;
- Giuseppe D’Angelo, 10 anni e 4 mesi;
- Francesco Felice,13 anni e 8 mesi;
- Giuseppe Brogna, 10 anni;
- Nazzareno Galati, 13 anni e 8 mesi;
- Pantaleone Mancuso, alias “Scarpuni” 8 anni e 3000 euro di multa;
- Silvano Michele Mazzeo, 8 anni e 5000 euro di multa;
- Nazzareno Pannace, 6 anni e 8 mesi
- Francesco Popillo, 6 anni e 8 mesi;
- Francesco Romano, 6 anni;
- Pierluigi Sorrentino, 6 anni e 8 mesi;
- Simone Prestanicola, 3 anni;
LA SENTENZA DEL PROCESSO RIMPIAZZO: GLI ANNULLAMENTI CON RINVIO
Annullamento con rinvio per un nuovo processo d’Appello invece per
- Stefano Farfaglia (10 anni in Appello);
- Angelo David (10 anni in Appello)
- Salvatore Nazzareno Galati in ordine al reato associativo fino al 21 marzo 2011 (12 anni in Appello)
- Benito La Bella, limitatamente al reato associativo (13 anni e 8 mesi in Appello)
- Michele Rinaldo Emilio Staropoli, limitatamente all’estorsione al bar Gabbiano (7 anni e 2 mesi in Appello)
SPESE ACCESSIORIE
La Corte ha condannato, inoltre, i ricorrenti, ad eccezione di David e Farfaglia, alla rifusione delle spese di rappresentanza e difesa sostenute nel presente giudizio dalle parti civili associazione antiracket e antiusura della Provincia e Comune di Vibo Valentia, Regione Calabria, che liquida in 4.200 euro complessivi, oltre accessori di legge, per ciascuna delle parti. Condanna, inoltre, Battaglia alla rifusione delle spese di rappresentanza e difesa sostenute nel presente giudizio dalla parte civile Pubbliemme Srl che liquida in 4.200 euro oltre accessori di legge.
La Bella è stato difeso dall’avvocato Walter Franzè e Francesco Lojacono; David dagli avvocati Franco Muzzopappa Francesco Alessandro Diddi ed Elisabetta Solano; Farfaglia dagli avvocati Muzzopappa e Solano; Staropoli dagli avvocati Muzzupappa, Solano e Guido Contestabile; Galati dagli avvocati Giuseppe Gervasi e Valerio Vianello Accoretti.
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