A Chieti la conferenza “Dalla Sindone al Volto Santo: ipotesi e ricostruzioni”
Nella sala “Cardinale Loris Capovilla” ,della Nuova Libreria Bosio con direzione di Antonio Di Giosafat, il 17 marzo alle ore 18.30 la professoressa Angela Rossi svolgerà una conferenza dal titolo “Dalla Sindone al Volto Santo: ipotesi e ricostruzioni” per un momento di riflessione e di approfondimento nel periodo quaresimale.
La Sindone di Torino, nota anche come Sacra Sindone, è uno dei manufatti più discussi della storia della cristianità. Questo frammento di tessuto di lino conservato nella cattedrale di Torino sarebbe il sudario usato per avvolgere il corpo di Gesù Cristo dopo la sua crocifissione e su cui si sarebbe impressa la sua immagine. La Sindone, un telo di circa 4 metri di lunghezza e 1 metro di larghezza normalmente non è visibile al pubblico, se non in occasione delle rare ostensioni, durante le quali viene esposta. Vi è raffigurata un’immagine di un uomo con la barba con macchie di sangue sul corpo. Ma è davvero l’immagine di Cristo e delle sue ferite? Esiste anche un collegamento tra due l’Abruzzo e il Piemonte, in cui sono custodite due reliquie di grande valenza non solo spirituale, ma anche storica e scientifica: il Volto Santo, conservato nella chiesa di Manoppello in provincia di Pescara e la Sacra Sindone, conservata nel Duomo di Torino. Il Volto di Manoppello o Volto Santo secondo il Vangelo di Giovanni((Cfr GV 20,6-7), sarebbe il sudario, che fu posto sul capo di Cristo e trovato da Pietro piegato in un luogo a parte rispetto alle bende, mentre la Sindone sarebbe il lenzuolo, in cui fu avvolto il corpo di Gesù dopo la morte (Cfr. Gv.20, 1-9). Da uno studio condotto dal prof. Andreas Resch e dalla dott.ssa S. Blandina Paschalis Schlòmer, mettendo in sovrapposizione i due volti, è emerso che il volto impresso nei due teli appartiene alla stessa persona. Il fatto sorprendente è che il volto della persona raffigurata nel volto di Manoppello, rispetto a quello della Sindone di Torino, ha gli occhi aperti e raffigura, quindi, una persona viva, mentre l’individuo presente nella Sindone è l’immagine di un individuo morto. I risultati dell’analisi di queste due importanti reliquie rimangono un mistero, che richiede un atteggiamento di fede e razionalità nello stesso tempo.
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