Ambiente

Libro possibile a Londra, missione compiuta


“Missione compiuta”. Il direttore dell’Istituto Italiano di Cultura, il poliedrico Francesco Bongarrà, tra gli applausi scroscianti decreta il successo della tre giorni che ha portato gli autori e il know-how del festival Il Libro Possibile di Polignano e Vieste nella capitale britannica e invita a raggiungerlo la direttrice artistica, la vera anima del festival, Rosella Santoro, sul palco.

Si tratta di un esperimento più che riuscito. In concomitanza con la London Book Fair, fiera strettamente riservata agli operatori del settore, che vengono qui per annusare titoli e concludere affari, il festival pugliese è stato ospitato, con tre serate dense di autori e idee, dall’istituto di Belgravia. Tre serate sold out, anzi in overbooking, perché la fila dei partecipanti ha superato la capienza della bella sala dell’IIC dove è allestita una mostra storica e importantissima per la cultura visiva italiana, il “Viaggio in Italia” coordinato da Luigi Ghirri.

Rosella Santoro è molto più che soddisfatta. Ha avuto la prova tangibile di un modello che non solo funziona sul territorio (portando concreti benefici economici) ma addirittura è esportabile, con la collaborazione delle istituzioni italiane all’estero: almeno qui a Londra il link ha funzionato perfettamente.

“Il bilancio è sicuramente molto positivo, sia dal punto di vista sia dei relatori, che hanno apprezzato tutti la qualità e l’efficienza e l’organizzazione, sia da punto di vista della qualità degli incontri. In più siamo riusciti a riportare anche quel clima di cordialità e di circolarità di idee che è un po’ la nostra caratteristica. Lo abbiamo fatto attraverso punti di vista e settori diversi, perché abbiamo parlato di economia, di politica, di musica, di finanza, di moda, di made in Italy” dice Santoro.

L’interesse che è stato registrato conferma che il festival ha preso la strada giusta. “Registriamo l’interesse verso i nostri incontri, q questa esperienza ci ha fatto capire che abbiamo colto nel segno. Quindi l’idea di rendere internazionale il nostro festival è stata vincente. Adesso valuteremo i prossimi passi” continua Santoro. “Noi non riteniamo mai di essere a un punto di arriva: è quello che ci ha anche caratterizzati. Ma qui abbiamo trovato un’accoglienza calorosa e una disponibilità alla collaborazione che ci ha reso tutto più facile, e sicuramente diciamo che rifletteremo ulteriormente su questa volontà di continuare a creare ponti, legami, aperture. Torniamo tutti da Londra con un bagaglio molto più ricco”.


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