Crollo palma, è boom di segnalazioni. Piciocchi: “Il tema alberi non nasce oggi, stiamo facendo riflessioni”
Genova. “Il piano d’azione c’è sempre stato. Io adesso non voglio intervenire su questo argomento perché siamo ancora tutti molto scossi e colpiti. L’assessore De Fornari si sta facendo carico della situazione. La magistratura farà le sue indagini. Stiamo facendo delle riflessioni“.
Sono le prime parole di Pietro Piciocchi, vicesindaco reggente di Genova, dopo la tragedia di piazza Paolo da Novi dove mercoledì pomeriggio Francesca Testino ha perso la vita a 57 anni travolta da una palma. “La prossima settimana – spiega il facente funzioni a margine della giunta itinerante alla Foce – mi pronuncerò, mi esprimerò, farò alcune considerazioni, ma in questo momento non mi anticipo nulla”.
La palma crollata, inclinata da tempo immemore, era stata più volte segnalata da cittadini preoccupati e Aster la monitorava periodicamente. L’ultima volta era il 20 settembre 2024 e i test non avevano segnalato “nessun indice di pericolo“. Ora la Procura di Genova indaga per omicidio colposo: il primo passo sarà la nomina di un consulente tecnico per capire le cause del crollo e se si potesse evitare, quindi si dovrà approfondire il tema dei controlli.
“Quando ho preso la delega ai lavori pubblici nel 2019, non c’era un piano di censimento organico delle alberature – rimarca Piciocchi -. È stato fatto un lavoro importante, sono stati spesi anche molti soldi e oggi Aster ha questo piano di censimento, di monitoraggio, questo in linea generale. Poi, sul fatto specifico, bisogna capire che cosa è successo. Questo è un momento di concitazione comprensibile, però non è che il tema delle verifiche degli alberi è un tema che nasce oggi. Voi sapete perfettamente le battaglie che l’amministrazione ha dovuto affrontare tutte le volte che si trattava di tagliare alberi. Ricordo la vicenda di Brignole di quest’estate, ricordo la vicenda del pino di Spianata Castelletto e tante altre. Quindi, ripeto, non è un tema che stiamo approcciando da oggi”.
Intanto c’è chi ha proposto di creare zone off limits, cioè aree di interdizione delimitate da transenne, intorno agli alberi monitorati. Possibile? “Questo non lo so, adesso tutti fanno proposte. Io credo che noi abbiamo dei tecnici, dei dirigenti che sanno fare il loro mestiere, abbiamo dei piani di manutenzione e di censimento”, risponde il reggente.
Inevitabilmente, da un paio di giorni si sono moltiplicate, sui social e sui canali convenzionali dell’amministrazione, le segnalazioni di alberi storti, piegati, apparentemente pericolanti. “In questo momento l’attività è quella ordinaria, che prevede già una verifica e un monitoraggio di tutte le piante che sono censite, circa 40mila – spiega l’assessore alle Manutenzioni Ferdinando De Fornari -. Naturalmente faremo dei focus particolari anche con riguardo alle decine di segnalazioni che in questo momento stanno arrivando. Le attività di verifica e monitoraggio sono quelle che erano già in atto. Stiamo approfondendo poi con Aster, eventualmente, anche come poter migliorare ulteriormente, perché occorre forse un ulteriore sforzo, che però prescinde dall’episodio tragico accaduto“.
Del resto, che a Genova ci fosse un’emergenza crolli per gli alberi lo aveva spiegato Giorgio Costa, ex responsabile del verde, intervenuto in una commissione consiliare a Tursi. Il dirigente aveva parlato di una “moria significativa” dovuta alla siccità degli anni 2022 e 2023 con dati “preoccupanti” sull’aumento dei cedimenti.
Il censimento degli alberi, costato circa 200mila euro, non è mai stato reso consultabile. Ma Costa aveva assicurato che “non esistono liste di alberi pericolosi e lasciati lì“. Allo stesso tempo era stata promessa una “lista delle aree a maggiore pericolosità, cioè le più frequentate, dove c’è maggiore suscettibilità al danno”. Se piazza Paolo da Novi rientrasse in questa lista sarà uno dei punti da chiarire nei prossimi giorni.