Terna, oltre 23 miliardi di investimenti per 10 anni. “Sosterremo le richieste dei data center”
ROMA – Un piano decennale per fissare alcuni punti fermi in un settore in continua evoluzione. Terna prevede oltre 23 miliardi di euro di investimenti sulla rete da qui al 2034 per favorire l’integrazione delle fonti rinnovabili e incrementare la capacità di trasporto. Quindi infrastrutture, ma anche connessioni, che per la prima volta assumono un ruolo centrale nella programmazione a lungo periodo del gruppo.
Obiettivo circa 39 gw nell’arco piano
Gli investimenti previsti, superiori del 10% rispetto a quelli dello scorso piano, mirano a intensificare la capacità di scambio di energia tra zone di mercato, raggiungendo circa 39 gw rispetto ai 16 attuali, +22% sul decennio precedente. Un occhio di riguardo è riservato anche alle interconnessioni con l’estero, per cui Terna stima un aumento della capacità di trasporto di circa il 40%. A queste si aggiungono le cosiddette merchant lines, reti a cura di altri promotori e/o non titolari di concessioni di trasporto: al momento risultano in fase di avvio consultazione 11 richieste per oltre 12 gw di capacità.


Sei miliardi per consegnare tre grandi progetti entro il 2030
Degli oltre 23 totali, circa sei miliardi afferiscono a tre tra i progetti più importanti in cantiere, il Tyrrhenian Link (che collega la Sicilia con la Sardegna e la Campania), l’Adriatic Link (il collegamento tra Abruzzo e Marche) e il Sacoi 3, tra Sardegna, Corsica e Toscana. L’obiettivo è consegnarli entro il 2030: in particolare il ramo Est del Tyrrhenian – la cui posa è iniziata questo gennaio – entro il 2027, il ramo Ovest l’anno successivo. “Tra maggio e giugno prevediamo di approdare a Battipaglia”, aggiunge l’amministratore delegato, Giuseppina Di Foggia.
“Per l’Adriatic Link abbiamo iniziato i lavori civili per posare il cavidotto terrestre e lavoriamo a stretto contatto con le università marchigiane e le start up locali, dato che abbiamo intenzione di porre lì le basi per il nuovo Innovation hub”, continua la manager. “Puntiamo a offrire ai giovani un impiego soddisfacente per restare sul territorio, così come abbiamo fatto nell’ambito del Tyrrhenian Link e in Tunisia”. Infine, entro il 2029 è previsto l’aggiornamento del Sacoi 3.


Richieste di connessioni oltre il fabbisogno nazionale
L’altro capitolo del piano riguarda le connessioni. Secondo i dati di Terna, al 31 dicembre 2024, risultano 348 gw di richieste di connessione per impianti rinnovabili (di cui 152 gw di solare, 110 gw di eolico on-shore e 86 gw di eolico off-shore) e 277 gw per sistemi di accumulo. Numeri superiori al fabbisogno nazionale individuato dai due Tso, Terna e Snam, nel documento di descrizione degli scenari del 2024 e dai target nazionali.


“La rete sosterrà le richieste dei data center”
Nell’ultimo biennio sono cresciute anche le richieste per gli utenti di consumo, che prelevano direttamente energia dalla rete di trasmissione nazionale e che possono riguardare sia l’adeguamento di impianti già operativi sia la connessione di nuovi impianti alla rete. Un ruolo centrale lo giocano i data center, per i quali, al 31 dicembre 2024, le richieste erano pari a circa 30 gw (già salite oltre i 39 gw a fine febbraio), superiori di oltre 20 volte a quelle del 2021.
“Nel breve e medio termine siamo molto sicuri di poter sostenere queste richieste”, afferma convinta l’ad. “Il fatto che questi consumi siano costanti e prevedibili ci rassicura ulteriormente. Inoltre, credo che questo incremento dimostri il riconoscimento da parte degli investitori internazionali per la nostra rete, per la sua stabilità e la qualità del servizio, e la possibilità dal punto di vista economico di essere attrattivi come Paese Italia». Ad oggi, le richieste di connessione per i centri di elaborazione dati provengono in maggioranza dal Nord, soprattutto in Lombardia, anche se qualcosa ha iniziato a muoversi anche al Centro e al Sud.
76 microzone per aumentare l’efficienza
Conclude il piano una riflessione sull’efficienza della rete. Negli ultimi anni, l’impennata delle richieste di connessione ha generato congestioni amministrative e difficoltà autorizzative, trasformate poi in costi infrastrutturali più elevati a causa della potenziale ridondanza di opere di rete. Per affrontare il problema della saturazione virtuale della rete, Terna ha definito 76 microzone, con l’obiettivo di studiare in modo più efficace le soluzioni di connessione all’interno del perimetro delineato, e quantificare così la capacità rinnovabile addizionale che può essere integrata nella rete.
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