Cultura

Sam Fender – Live @ ChorusLife Arena (Bergamo, 13/03/2025)

Richard Nicholson from Melbourne, Victoria, Australia, CC BY-SA 2.0, via Wikimedia Commons

Arriva in Italia per la prima volta da headliner Sam Fender, dopo che il suo concerto al Fabrique di Milano del maggio 2023 era stato annullato poche ore prima del suo inizio a causa di problemi fisici del musicista del Tyne And Ware.

La risposta dei fan italiani non è tardata ad arrivare, mandando sold-out la nuovissima ChorusLife Arena di Bergamo, che ha una capacità di ben 6500 posti: i biglietti del concerto sono terminati da mesi segno che l’interesse verso questo ragazzo inglese è davvero tanto.

Il suo terzo LP, “People Watching”, uscito a febbraio via Polydor / Universal, e già nostro album della settimana, ha segnato la sua definitiva consacrazione, se mai ci fosse stato bisogno di ulteriori conferme sulle qualità della sua musica: oggi Sam, accompagnato da una band composta da ben sette elementi, lo presenta qui a Bergamo, dopo i notevoli riscontri ottenuti nei primi concerti del suo tour europeo.

Purtroppo, causa nostro ritardo, ci perdiamo l’esibizione di CMAT, che con il suo sophomore “Crazymad, For Me”, uscito a fine 2023 via AWAL, è riuscita a ottenere ottimi e meritati riscontri sia nella nativa Irlanda che nel Regno Unito.

Alle nove e un quarto precise, proprio come previsto, ecco salire sul palco l’attesissimo Sam Fender: la sua setlist, che sarà la stessa del concerto della sera prima a Monaco di Baviera, ovviamente è centrata soprattutto sul suo lavoro più recente, ma non mancano anche parecchi spunti tratti sia da “Seventeen Going Under” (2021) che da “Hypersonic Missiles” (2019).

E’ proprio un brano estratto dal suo debutto full-length ad aprire la serata, “Dead Boys”: dall’atmosfera malinconica, é caratterizzato da arpeggi in continua crescita fino all’esplosività del coro che scatena i primi handclapping della serata da parte del pubblico bergamasco, ma allo stesso tempo, attraverso la voce di Sam, regala momenti di grande epicità tanto da ricordarci da vicino i nostri amatissimi e sempre compianti Frightened Rabbit, band di cui anche il musicista inglese, per sua stessa ammissione, è fan (e nell’estate del 2023 aveva anche suonato “The Modern Leper” a un festival in Scozia).

A seguire “Getting Started”, che invece fa parte del suo sophomore: seppure i colori siano dolci-amari e lo spirito del suo “maestro” Bruce Springsteen siano sempre presenti, la bellezza poppy di questo pezzo ci conquista anche nella dimensione live e gli assoli di sax sono davvero una ciliegina sulla torta, mentre i numerosissimi fan cantano insieme a Fender, già incantati dalla sua musica.

Prima di “Arm’s Length”, presa invece dal suo lavoro più recente, il musicista britannico prova il coro insieme ai presenti e questa cosa verrà ripetuta più volte nella serata, quasi a voler dimostrare quanto sia importante per lui la vicinanza di chi lo supporta: un’anima springsteeeniana non può essere certo nascosta, ma c’è molto di più in questo brano dai toni rock classici, in cui escono una grande passione e delle melodie davvero convincenti.

Più avanti “Will We Talk?” ha una spinta elettrica e un piglio molto deciso, dimostrando una notevole vivacità e scatenando adrenalina e subito dopo l’inedita “Tyrants” mostra una faccia rock intensa, incisiva e altrettanto energica.

Sam definisce la successiva “Howdown Aldi Death Queue” come una folk-song: ovviamente, invece, sappiamo cosa aspettarci ovvero un altra botta pesante con ritmi altissimi, chitarre rumorose, tanta cattiveria e una dose di esplosività incredibile.

Dopo tutte queste canzoni così cariche è giusto riposare un momento le orecchie e Sam, infatti, lo sa e, dopo aver scherzato ancora una volta insieme ai fan, ci introduce a “TV Dinner”: composto per la maggior parte dei suoi quattro minuti con solo piano e synth, questo pezzo, oltre che a rallentare, riesce nell’intento di emozionare e regalare un altro attimo di epicità grazie anche alla grandissima voce di Fender. Solo in un secondo momento la strumentazione viene completata con chitarre, batteria e fiati, ma senza perdere nulla sotto il punto di vista della bellezza.

L’epicità springsteeniana è presente sia in “The Borders” che nella recente “Little Bit Closer”, dove appare anche l’armonica, prima che “Seventeen Going Under” chiuda il mainset in maniera trionfale con il coro cantato da ogni singolo fan presente stasera a Bergamo e dei fiati incredibili a ricamare la bellezza della musica di Fender.

L’inglese e la sua band tornano sul palco dopo appena un minuto e, mentre Sam sottolinea che quello di stasera è stato finora il miglior pubblico del tour europeo, noi ci godiamo la malinconia e i toni riflessivi di “Something Heavy”.

A chiudere la serata ci pensa ovviamente “Hypersonic Missiles” che, nonostante l’argomento trattato nel testo, triste, doloroso e sincero, si trasforma in una vera e propria festa di colori con cori irresistibili e fiati da lasciare tutti a bocca aperta.

Un’ora e mezza abbondante per il nuovo Maestro del Tyne And Wear che ci ha letteralmente incantato questa sera: come abbiamo già sottolineato più volte in questo articolo, lo spirito del Boss è sempre presente nel sound di Sam, ma allo stesso tempo il musicista britannico è capace di regalare emozioni uniche e irripetibili e di aggiungere la sua personalità e un tocco moderno e più pop alla sua musica, convincendo tutti. Gli inglesi una volta dicevano “lunga vita a Re Riccardo“, ma oggi lo potremmo trasformare, senza sentirci blasfemi, in “lunga vita a Re Sam“!


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