Molise

Autista sanzionata per essere andata in bagno: la denuncia dei sindacati – isNews

“Anche espletare i bisogni fisiologici può diventare una questione disciplinare”, scrivono da Faisa-Cisal e Filt-Cgil


CAMPOBASSO. “È ufficiale: non solo guidare gli autobus è un mestiere difficile, ma in certe aziende anche espletare i bisogni fisiologici può diventare una questione disciplinare. Lo ha scoperto a proprie spese una lavoratrice, colpevole di essersi fermata per un’emergenza al bar”. Così le segreterie regionali di Faisa-Cisal e Filt-Cgil in una nota.

“Il motivo? Beh, il bagno aziendale delle donne è un luogo così accogliente che potrebbe essere tranquillamente usato come set per un film horror: privo di riscaldamento e ben nascosto dietro l’impianto di lavaggio degli autobus. Un’esperienza multisensoriale unica, dove il brivido del freddo si mescola al rischio di una doccia indesiderata, nel caso in cui le spazzole e il getto d’acqua del lavaggio decidano di ‘accogliere’ l’incauto utente della toilette”, scrivono dalle sigle sindacali.

“Ma torniamo alla nostra collega. Dopo aver osato utilizzare un bagno degno di questo nome, è stata immediatamente richiamata dal presidente e responsabile del personale, che l’ha successivamente sanzionata con una multa per essersi fermata a scambiare due parole con alcuni avventori del bar. Un reato gravissimo, evidentemente, soprattutto se commesso da una lavoratrice già nota per un’altra colpa imperdonabile: essersi rifiutata di effettuare fermate non a norma del Codice della Strada lungo la Bifernina”, aggiungono.

“Un atteggiamento inammissibile per l’azienda, che anziché premiare chi rispetta la legge, preferisce punire con sospensioni e provvedimenti disciplinari coloro che si ostinano a non mettere a rischio la sicurezza propria e dei passeggeri. A rendere la vicenda ancora più paradossale, è il fatto che l’autista in questione fosse fuori servizio, in trasferimento verso il deposito aziendale e senza passeggeri a bordo”, precisano dai sindacati.

“Non si tratta, dunque, di un’interruzione del servizio pubblico, ma semplicemente di un bisogno impellente che non poteva essere ignorato. Non è certo il primo caso di provvedimenti discutibili presi dal presidente, già noto per le sue decisioni ‘creative’ in materia di gestione del personale. Basti ricordare il licenziamento in tronco di una dipendente, avvenuto qualche anno fa, successivamente dichiarato illegittimo dalla giustizia, con tanto di condanna per l’azienda a risarcire e riassumere la lavoratrice, che – ironia della sorte – è anche socia dell’azienda. Insomma, tira un’aria pesante (e non solo per la mancanza di riscaldamento nei bagni!)”.

“Il presidente sembra aver deciso di mettere in riga il personale a suon di sospensioni e sanzioni, un metodo che più che dimostrare autorevolezza, sa di insicurezza e incapacità gestionale. Occorre poi evidenziare un problema più ampio e grave: spesso i lavoratori del trasporto pubblico si trovano a prestare servizio in zone isolate, prive di qualsiasi struttura che permetta loro di usufruire di servizi igienici. Questo problema risulta particolarmente penalizzante per le donne, che già devono affrontare condizioni di lavoro difficili e discriminatorie. Non garantire ai dipendenti un accesso dignitoso ai servizi igienici non è solo una grave mancanza di rispetto, ma anche una violazione dei più basilari diritti sul posto di lavoro”, aggiungono da Faisa-Cisal e Filt-Cgil.

“Se il clima aziendale non fosse già abbastanza surreale, ci aspettiamo presto un nuovo regolamento interno: divieto di necessità fisiologiche durante il turno di lavoro, salvo autorizzazione scritta e controfirmata in triplice copia dal direttore stesso. Nel frattempo, agli autisti non resta che attrezzarsi con soluzioni alternative: forse è il caso di fornire in dotazione ufficiale un vasino aziendale con il logo. Rimaniamo in attesa del prossimo capitolo di questa tragicommedia del trasporto pubblico molisano. Nel frattempo, suggeriamo al presidente dell’azienda di rileggere il Codice della Strada… e magari anche qualche manuale sulla gestione del personale”, chiosano.


Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »