“Sono finito in ospedale dopo una crisi psicotica. Avevo avuto una relazione tossica. Ora cerco di rimettere assieme i pezzi”: Osvaldo Supino in cerca di riscatto
Si intitola “Fine, thanks“, il nuovo album di Osvaldo Supino, che arriva a cinque anni di distanza dal suo ultimo progetto di inediti: “È un album che parla di perdite, elaborazione del lutto (non solo relazionale), di cambiamento e in qualche modo di rinascita”.
“Tutto il disco nasce da una pesante crisi durante e dopo la fine di una relazione tossica. – ha raccontato Supino a FqMagazine – A luglio 2023 mi sono ritrovato praticamente in ospedale, dopo una crisi psicotica. Da li un lungo e importante percorso riabilitativo. ecco perchè ho deciso di includere anche il brano ‘It takes a fool to remain sane’, che ho registrato proprio qualche giorno dopo l’uscita dall’ospedale”.
Il cantante ricorda bene quei momenti difficili: “Proprio mentre ero ricoverato si era attivata una ‘catena mediatica’ e quando ho ripreso in mano il cellulare, alle dimissioni, ho trovato un sacco di roba online che parlava di ciò che mi era successo. È stato molto brutto perché non ero minimamente preparato, mi sono sentito esposto. Per la prima volta mi sono sentito davvero a disagio. Non ho mai parlato apertamente di tutto ciò che è successo perché dovevo capirlo, dovevo anche un po ‘farci pace’, e anche perché sapevo che attraverso le canzoni avrei elaborato meglio il concetto”.
Quindi Osvaldo ha ripreso il cammino musicale e personale, ma in punta di piedi “volevo e continuo a voler essere rispettoso di quel momento, non solo per me ma anche per la mia famiglia, i miei amici, che hanno vissuto questo periodo con molta apprensione e preoccupazione”.
E ancora: “‘Fine, thanks’ è un disco che parla di attraversare i propri lati oscuri per poterli riconoscere e imparare a conviverci. Non è un caso che la prima frase della prima canzone dice proprio ‘take my hand, let me guide you through the wind and darkest times’ (prendi la mia mano, lasciami guidarti attraverso il vento e i momenti più bui, ndr). Non ci sono dissing all’interno ma più che altro la voglia di riprendersi i propri pezzi. Dal punto di vista musicale invece ho avuto il privilegio di lavorare tra i tanti anche con Wayne Andrew Wilkins, che ha scritto e prodotto alcuni dei pezzi più pop di Beyonce (Sweet Dreams, ad esempio)”.
“Il disco è in spanglish e già il titolo ‘Fine, thanks’ – ha concluso – è un invito a riflettere su come spesso mascheriamo le nostre vere sensazioni con risposte semplicistiche: ‘come stai?’, ‘bene grazie’, perché non vogliamo sentirci vulnerabili con gli altri, perchè mettiamo sempre più distanza, anche con chi ci sta vicino. e invece bisogna essere rispettosi e difendere le proprie emozioni e quelle degli altri”.
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