Conte: “Il 15 marzo non possiamo essere in piazza accanto a chi vuole il riarmo. Basta con le ambiguità, servono posizioni chiare”. Su La7
“Piano di riarmo di von der Leyen? Ventisette leader europei hanno sottoscritto questo delirio collettivo: anziché ammettere i fallimenti di questi 3 anni, perseguono nel fallimento della politica e della diplomazia europea. L’unica però che ha dichiarato che la soluzione c’è è la Meloni. E quale è la soluzione? Non chiamiamolo piano di riarmo, ma piano di difesa, così suona meglio e non preoccupiamo le nostre opinioni pubbliche. Ridicola“. È la tagliente critica pronunciata a Dimartedì (La7) dal presidente del M5s, Giuseppe Conte, alla posizione di Giorgia Meloni sul piano di riarmo europeo, aggiungendo: “Con questo piano nell’esercito italiano dovranno esserci 40mila militari in più nei prossimi 5-8 anni. Questa tensione che stiamo creando ci porterà ovviamente a maggiore insicurezza e incertezza. E non solo dovremo aumentare i militari – spiega – ma è chiaro che negli anni a venire si porrà il problema della leva obbligatoria per i nostri giovani. Ma io ho portato Next Generation per investire 209 miliardi nell’istruzione, negli asili nido, nella sanità e oggi invece che cosa stiamo portando per le nostre future generazioni? La leva militare obbligatoria più ampia per tutti?”.
Il leader del M5s esprime poi apprezzamento per la posizione della segretaria del Pd: “Devo dare atto a Elly Schlein di aver detto in modo chiaro no a questo piano di riarmo europeo. Ma noi alla manifestazione del 15 marzo non possiamo esserci, perché in quella piazza non è possibile che si ritrovino coloro che sono favorevoli al riarmo e quelli che sono contrari, chi è per le armi e chi è contro le armi. Questo non è il momento dell’ambiguità e dell’incertezza: bisogna prendere posizioni chiare“.
Al conduttore Giovanni Floris che, infine, gli chiede cosa pensa di Trump, Conte risponde con una frecciata a Giorgia Meloni e ai membri del suo governo: “Deve rivolgere questa domanda a tutti i turbo-atlantisti fideistici che fino a ieri hanno preso istruzioni da Washington. Adesso con Trump abbiamo grandi rischi, perché negli Usa in questo momento c’è una concentrazione di potere e di ricchezza nelle mani di pochi. Quindi, allo stato attuale, negli Usa abbiamo una plutocrazia, una oligarchia, una tecnocrazia per via di Elon Musk col suo enorme conflitto di interessi. Oggi gli Stati Uniti ci pongono un grave problema per il governo del mondo”.
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