Piemonte

Nuovo ricovero per il sedicenne pestato dai bulli: problemi alla milza. Trovati gli aggressori

Un improvviso aggravamento ieri ha richiesto un nuovo ricovero in pronto soccorso per il ragazzo di 16 anni che lunedì era stato vittima di un’aggressione a Mondovì, nel Cuneese. Gli esami medici hanno rivelato un ingrossamento della milza, conseguenza diretta dei colpi subiti, ma sono state escluse emorragie interne e il minore non è in pericolo di vita. I due aggressori, intanto, sono stati identificati.

L’episodio era accaduto davanti all’ingresso della funicolare, mentre il liceale stava andando a scuola. Spinto a terra e preso a calci da due coetanei, il sedicenne aveva riportato fratture a una costola e una vertebra, evidenziate in una prima visita in pronto soccorso subito dopo l’accaduto, con una prognosi di trenta giorni.La famiglia ha già presentato una querela, tramite l’avvocato Enrico Martinetti.

Le ipotesi per cui si procede sono lesioni gravi e violenza privata: i due presunti aggressori, anche loro studenti di un istituto monregalese diverso da quello frequentato dalla vittima, sono stati identificati e sentiti dai carabinieri. L’ipotesi che si sia trattata di una spedizione punitiva è avvalorata da alcuni elementi investigativi: il ragazzo non conosceva di persona i suoi aggressori, ma ha riferito di averli già visti, venerdì scorso, in un maneggio di cui è frequentatore abituale.

In quell’occasione i due sarebbero stati rimproverati perché fumavano all’interno dell’area sportiva. Questo sarebbe il movente del pestaggio di tre giorni dopo, assieme al sospetto che il giovane potesse avere diffuso sui social un video in cui apostrofava i due come “tossici”. Tale circostanza è smentita dall’avvocato di famiglia: “Lui non ha girato alcun video, non sappiamo però se qualcun altro lo abbia fatto”.

Ad avvalorare l’ipotesi di una premeditazione, a quanto si apprende, ci sarebbe anche la circostanza che i due presunti aggressori fossero allievi di un istituto professionale situato in un’altra parte della città: avrebbero dunque seguito apposta il loro coetaneo sulla funicolare per poi strattonarlo sotto un portico, nella centrale piazza Maggiore, e dare avvio a un pestaggio interrotto solo dall’intervento di altri ragazzi di passaggio.


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