Economia

Addio a Roberto Poli, ex presidente Eni. Una vita tra le grandi aziende


ROMA – Grande consulente, manager di Stato, professore universitario. Roberto Poli è stato a lungo una riserva di competenza per tutto il mondo capitalistico italiano. L’ex presidente Eni si è spento a 86 anni. Nato a Pistoia, ha insegnato alla Cattolica di Milano dal 1966 al 1998, da manager ha vissuto da protagonista alcuni passaggi importanti del mondo finanziario a partire dagli anni 1983-1984, quando è stato presidente di Rizzoli-Corriere della Sera durante la crisi della famiglia di editori, fino alla conclusione dell’amministrazione controllata.

Al centro del capitalismo milanese

In parallelo anche l’attività di libero professionista, attraverso la Poli e Associati. In questa veste ha contribuito a diverse operazioni finanziarie, tra cui l’acquisizione di Zanussi da parte di Electrolux, la fusione Binvest-Montedison, di Alfa Romeo alla Fiat e la trasformazione di Cariplo in una società per azioni. Al suo attivo, anche importanti arbitrati, come quelli tra Eni e Montedison, Saras ed Enron, Enel e Aem Milano-Torino, oltre alla ristrutturazione finanziaria di Cameli-Gerolimich-Unione Manifatture e di Impregilo

Nel 1993-1994 è stato poi consigliere dell’Iri, poi durante il primo governo Berlusconi – di cui è stato spesso consulente anche sulle questioni aziendali del suo gruppo – viene nominato presidente di Eni, ruolo che ha mantenuto dal 2002 fino al 2011. Con i suoi nove anni alla guida dell’azienda, ha eguagliato la longevità in carica del fondatore Enrico Mattei. Poi all’Eni è rimasto legato come consigliere della Fondazione Mattei ed è stato anche membro del cda di Maire Tecnimont.

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Nel 2008, l’allora presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, gli aveva conferito il titolo di Cavaliere del Lavoro. «L’Italia – aveva dichiarato in una intervista al Corriere della Sera nel 2002 – è l’esempio più vistoso di come le piccole e medie imprese abbiano una buona reattività e rappresentino elementi eccezionali di sviluppo per il sistema Paese. E’ chiaro però che una sana grande azienda ha per storia e cultura un approccio al mercato, all’economia, basato sul lungo periodo, cosa che permette di superare fasi anche difficili».


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