Le opportunità che Bologna rischia di perdere
Il punto sui progetti del Pnrr locali, i lunghi viaggi – alle volte tortuosi – che percorrono gli oggetti che decidiamo di buttar via, i pericoli per l’export bolognese all’orizzonte e quelli per il mondo della scuola alla luce della flessione della natalità. Poi il mondo dei lavoratori del sesso in pantaloni e i messi dei testi sacri visti da nuove angolazioni. Queste le tematiche al centro degli approfondimenti di questa settimana nella sezione Dossier di BolognaToday.
Partiamo dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Sono anni che ce lo sentiamo ripetere: per l’Italia e per i singoli territori – la città delle Due Torri compresa ovviamente – è un’occasione ghiotta, di quelle opportunità da non farsi scappare.
Tra ritardi preoccupanti e opere cruciali, questa settimana Alice Facchini ha tentato di ricostruire a che punto siamo con il Pnrr a Bologna. Sono 2 miliardi e 200 milioni di euro i fondi destinati alla nostra città, per un totale di 1.873 progetti finanziati. Tra questi il tram, il restauro della Garisenda, il nuovo Polo della Memoria, la rifunzionalizzazione dello scalo Ravone. E molti altri. Ma le basse percentuali di pagamenti effettuati confermano le difficoltà nell’attuazione del Piano. Anche nella città delle torri.
Altra occasione che rischiamo di bruciare è quella legata al mondo della scuola. Dossier ha provato a delineare come la denatalità cambierà le nostre scuole. Sezioni tagliate, classi pollaio, presidi su più plessi. Sono solo alcuni delle criticità, in alcuni casi già realtà. Chiara Affronte ha ricostruito la proiezione sul dato della popolazione scolastica nei prossimi anni e dialogato con esperti di settore. Dalla sua indagine non sembrano esserci buone notizie all’orizzonte: il calo delle nascite picchierà sempre più duro. L’inverno demografico avrebbe già potuto rappresentare un’opportunità, invece ci troviamo dinnanzi a nuovi ridimensionamenti, mentre sotto alcuni aspetti Bologna e l’Emilia Romagna provano a resistere.
Cambiando argomento, abbiamo cucito dei dispositivi Gps dentro alcuni abiti usati per seguire le sorti dei vestiti che buttiamo e che in una città come la nostra rappresentano sei milioni di chili di rifiuto tessile annuo. Dall’esperimento sul territorio (che porta a km di distanza da Bologna), ingrandendo lo sguardo Gianluca Notari ci parla anche in generale dell’intera filiera del riciclo. Dal bidone della raccolta ai luoghi per la rivendita o la trasformazione dei capi. Un business da milioni di euro con interpreti chiari, ma con passaggi talvolta fumosi che possono in alcuni casi prestare il fianco a infiltrazioni della criminalità organizzata.
Passando all’attualità BolognaToday Dossier ha cercato di capire quali potrebbero essere gli effetti sulle esportazioni bolognesi dei dazi Usa minacciati dal neo presidente Donald Trump. Soprattutto considerando che negli ultimi anni gli Stati Uniti d’America sono diventati il primo mercato di riferimento per le vendite felsinee all’estero. Quali i possibili scenari e i settori che potrebbero risentirne maggiormente? Ce lo spiega Erika Bertossi, dati alla mano, intrecciati all’analisi dell’esperta, la professoressa Eugenia Baroncelli di Unibo.
Cos’è Dossier e come inviare segnalazioni
Dopo averci parlato del mondo semi sommerso dedito a pratiche e perversioni più disparate, aver incontrato chi vive il poliamore e passato una serata a perlustrare i parcheggi per scambisti, Gianluca Notari torna a indagare i diversi risvolti che afferiscono alla sfera del sesso per capire come cambia in questo senso la nostra società. Questa volta lo ha fatto dialogando con un gigolò di professione. Non solo amante, ma anche amico, confessore, persino ‘medico’ talvolta. Chi fa l’accompagnatore a pagamento può diventare tutto questo. E ogni anno sono migliaia le donne che si rivolgono a loro: giovani, meno giovani, persino suore – come ci hanno raccontato – che sono alla ricerca di un momento di evasione. Poi c’è anche chi lo fa per perdere la verginità, o come ultimo desiderio prima della morte.
Infine Benedetta dalla Rovere svela un progetto che intreccia teologia, gender studies e inclusività. Emerge così un nuovo volto della Bibbia, che parla (anche) al mondo Queer. È proprio da Bologna che si introduce una rilettura delle sacre scritture attraverso nuove, a tratti sorprendenti, prospettive.
Per questa settimana è tutto, buona domenica e buona lettura.
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