Trasporto pubblico, bus fino alle 3 di notte nel weekend: il piano allo studio di Tursi
Genova. Non solo metropolitana aperta fino alle 3 del mattino, ma anche servizio bus potenziato sulle direttrici principali, oltre a hub per i taxi e navette dedicate al servizio dei locali. Il Comune studia il piano per potenziare il trasporto pubblico in orario notturno nei weekend, non solo in ottica di “salvare patenti” dopo l’entrata in vigore delle pene più severe per l’alcol alla guida, ma anche per colmare annose lacune che talvolta sfociano in problemi di sicurezza, soprattutto quando i pochi mezzi circolanti sono strapieni.
La questione è stata al centro di un incontro con Amt e sindacati mercoledì scorso. “Verrà elaborato un percorso, noi ci siederemo a un tavolo per verificare e dare suggerimenti – spiega Santo Pugliese della Fit Cisl -. L’azienda presenterà un progetto dettagliato a partire dal servizio su gomma per arrivare alla metropolitana, ai primi di marzo ci rivedremo per valutarlo e capire se l’idea è percorribile”.
La prima idea emersa era proprio quella di allungare l’orario della metropolitana il venerdì e il sabato sera, riducendo l’apertura negli altri giorni della settimana, peraltro quasi sempre interessati da limitazioni per lavori di manutenzione. Ma il punto è che la sotterranea, com’è noto, serve una parte molto piccola della città. “Se arriviamo con la metropolitana fino alle 3 a Brin, poi ci dev’essere un bus che porta fino a Pontedecimo, o con un rinforzo del servizio notturno o con prolungamento del serale – riconosce l’assessore alla Mobilità Sergio Gambino -. Il piano è tutto da studiare insieme ad azienda, sindacati e tassisti”.
L’aumento delle corse riguarderebbe perciò le linee principali, quelle che coprono le quattro direttrici cittadine: Levante, Ponente, Valbisagno e Valpolcevera. Su questi percorsi esistono oggi le linee N1 e N2, che tuttavia effettuano pochissime corse durante la notte. Per ora si esclude un intervento sulle linee collinari, che pure nel fine settimana risultano spesso insufficienti già prima di mezzanotte: “È impossibile fornire un servizio capillare in orario notturno, a meno di non aumentare a dismisura le tariffe”, obietta Gambino.
Ma non è l’unica mossa allo studio. Tursi sta pensando a zone in cui concentrare i tassisti, magari proprio nei pressi delle stazioni della metropolitana, in modo da garantire la presenza di auto senza dover ricorrere al sistema a chiamata. Tutta da valutare l’ipotesi di una tariffa calmierata in modo da supplire all’assenza di mezzi pubblici nei quartieri periferici nella fascia notturna. I conducenti, dal canto loro, avevano già chiesto un maggiore impegno di polizia locale e forze dell’ordine per poter lavorare in sicurezza.
Altra idea, un sistema di navette offerte da privati, con affidamento da parte di Amt (tipo Drinbus a chiamata) o direttamente da locali e Civ, che porterebbero i clienti fino ai nodi d’interscambio, dove gli utenti troverebbero poi taxi, metropolitana e bus per tornare a casa: “Ognuno deve fare la sua parte – aggiunge l’assessore -. Pensiamo anche a una sinergia con la Camera di commercio“.
Da parte loro i sindacati restano cauti perché la coperta è corta, soprattutto per quanto riguarda il personale. “Sulla metropolitana ci sono aspetti tecnici e di sicurezza, ritengo che avremo qualche problema a trovare persone che vogliano garantire il servizio“, chiosa Pugliese. Intanto il Comune e Amt, a seguito dell’incontro di mercoledì, si sono impegnati ad anticipare entro marzo 2025 ulteriori 15 assunzioni, oltre alle 15 già previste, in attesa del piano completo per il 2025. Da valutare anche le coperture finanziarie, in attesa di capire anche se la politica commerciale sperimentale (incluse gratuità) potrà essere resa strutturale come il vicesindaco Piciocchi vorrebbe fare.