Sesso con una atleta 13enne, l’allenatore di calcio patteggia la pena
Oltre a 2 anni di reclusione, con la sospensione della pena subordinata a un percorso di recupero presso l’associazione “Dire uomo”, dovrà anche risarcire la vittima con 90mila euro. Questo il patteggiamento di un allenatore di calcio femminile 45enne finito al centro di un’indagine coordinata dal sostituto procuratore Davide Ercolani per aver fatto sesso con una calciatrice 13enne della squadra che allenava.
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La “bomba” dei rapporti sessuali tra i due era scoppiata nell’estate del 2023, quando la madre di quella che è poco più una bambina era venuta a conoscenza della vicenda, informata dagli psicoterapeuti che seguivano la piccola. La 13enne, infatti, era in cura per una serie di disturbi della sfera alimentare sfociati in gravi tentativi di autolesionismo tanto da suggerire il ricovero ospedaliero. Nel corso dei colloqui con gli specialisti la giovane si era lasciata sfuggire della relazione che aveva allacciato col 43enne sostenendo, però, che si trattava di un rapporto platonico nato dalla disponibilità dell’allenatore a prendersi cura della calciatrice nel tentativo di risolvere i suoi problemi. La verità era venuta a galla nel momento in cui la 13enne, dovendo essere sottoposta a una visita ginecologica, si era rifiutata senza motivi apparenti per poi rivelare di aver consumato dei rapporti con il suo mister.
Una verità che aveva portato la madre della giovane a presentarsi alle forze dell’ordine per denunciare l’allenatore facendo così partire una inchiesta. Le indagini avevano portato ad accertare che il 43enne, venendo a conoscenza delle problematiche della presunta vittima, si era offerto alla ragazzina e alla sua famiglia di intervenire per aiutarla. Oltre a visite ed incontri, l’uomo avrebbe accolto anche la giovane nella sua abitazione che nel frattempo si sarebbe infatuata di lui consumando almeno un rapporto sessuale. Quando la verità era venuta a galla, tuttavia, l’allenatore avrebbe cercato di fare di tutto per interrompere la relazione attuando una serie di condizionamenti psicologici. Il mister, infatti, avrebbe tentato di convincere la 13enne di non divulgare quello che era accaduto tra loro.
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L’indagine aveva portato all’emissione di un divieto di avvicinamento del 43enne alla ragazzina la cui madre era assistita dall’avvocato Tiziana Casali. L’allenatore, invece, era difeso dall’avvocato Francesco Vasini.
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