Umbria

Arvedi-Ast e nodo energia, spunta soluzione centrale Edison. Calenda incalza


La presidente della Regione Umbria Stefania Proietti sarebbe arrivata al tavolo del ministro Pichetto Fratin con due soluzioni contro il caro energia, oltre la possibilità della società mista pubblico-privato per la gestione degli impianti idroelettrici dal 2029. Nel frattempo da Terni ecco spuntare l’ipotesi della centrale Edison del polo chimico a servizio anche di Ast.

Accordo di programma Arvedi-Ast I tempi verso la promessa firma dell’Accordo di programma Arvedi-Ast, stringono e tra lo stop dell’area a caldo della fabbrica e la mobilitazione annunciata dai sindacati, la politica e le istituzioni si attivano, pur sempre con un monito all’azienda. Se infatti la governatrice umbra ha condiviso, col ministro dell’Ambiente del governo Meloni, proposte contro i costi energetici esagerati, allo stesso tempo ha anche ribadito la necessità del mantenimento degli impegni da parte della proprietà dell’acciaieria. Lo stesso vale per il Comune. Il sindaco Bandecchi, assieme all’assessore Sergio Cardinali, ha valutato la possibilità dell’esercizio della centrale Edison del polo chimico anche a servizio del sito di viale Brin e le interlocuzioni, secondo quanto raccolto da Ansa, sarebbero già avviate “anche se- ha tenuto a sottolineare il primo cittadino – la soluzione per l’energia non è dovuta in sede di Accordo Arvedi”.

Azione Proprio dalle dichiarazioni dell’Ad di Ast Dimitri Menecali prende le mosse l’interrogazione del leader di Azione, il senatore Carlo Calenda, che chiede di sapere quali siano i contenuti di quanto proposto dal Governo e ritenuto insufficiente dal Gruppo Arvedi Ast per la sottoscrizione dell’accordo di programma, in partcolare rispeto al costo dell’energia; se e quando il Governo intenda promuovere le riforme normatie sul funzionamento del mercato dell’energia elettrica per neutralizzare le dinamiche speculative che oggi lo caraterizzano.

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