Rose City Band – Sol Y Sombra :: Le Recensioni di OndaRock
Ripley Johnson è un talento musicale figlio dei tempi correnti, un’anima sfaccettata che si divide tra vari progetti artistici ben definiti dove esternazioni kraut-rock e space rock (Moon Duo) fanno coppia con scorribande psichedeliche, (Wooden Shijps) per poi essere messe a tacere dallo sviscerato amore del musicista per il country-rock, ed è qui che entra in scena la Rose City Band.
Per il quinto album della band, Ripley si affida ancora una volta ai fidi Barry Walker (pedal steel), Paul Hasenberg (tastiere) e John Jeffrey (batteria e percussioni) per l’ennesima piacevole scorribanda in quegli ambiti sonori che negli anni 70 e 80 erano pane quotidiano di gruppi come New Riders Of Purple Sage, Grateful Dead, Flying Burrito Brothers e, perché no, Crosby, Stills, Nash & Young.
Dieci brani, una durata standard per i dischi dell’epoca, poco più di 40 minuti, ed ecco un affascinante viaggio non solo nelle calde e avvolgenti sonorità del precedente album “Garden Party”, ma anche in quei chiaroscuri che come ombre si frappongono al taumaturgico calore del sole.
“Sol Y Sombra” è un disco ambizioso, si avverte una vulnerabilità solo in parte stemperata da un trittico iniziale che scivola via con una naturalezza impressionante: “Lights On The Way”, “Open Roads”, “Rolling Gold”. Quando riecheggia il riverbero psichedelico e notturno della chitarra in “Evergreen”, fanno capolino anche una nostalgia che apre le porte a un’oscurità finora in secondo piano nella produzione della Rose City Band, una catarsi che diventa sempre più tangibile nello splendido fluttuare di note e arpeggi di “Sunlight Daze” e nella pagina più psych–prog “Seeds Of Light”.
La magia di “Sol Y Sombra” è racchiusa nell’abilità del gruppo di reinventare canoni familiari senza ricorrere a orpelli o inutili divagazioni sul tema (“La Mesa”). Il cosmic country della Rose City Band è vibrante e moderno (la pagina più vicina al pop-rock “Wheels”), ma anche ispirato e fluido (l’elegante ballata con un ottimo assolo di organo “The Walls”). Per Ripley Johnson è giunto il momento di raccogliere il testimone dei Grateful Dead per trascinarlo nella musica rock odierna.
01/02/2025