Liguria

Incidente sul lavoro in porto, è scontro politico. Pd: “La Regione non fa abbastanza”. FdI: “Polemiche strumentali”


Genova. È scontro politico a Genova anche sull’incidente sul lavoro costato la vita stamattina a Lorenzo Bertanelli, operaio di 36 anni travolto dall’elica di un superyacht nel bacino delle riparazioni navali gestito da Amico & Co.

“Siamo di fronte all’ennesima tragedia sul lavoro che lascia senza parole, ma che impone interventi sulla sicurezza immediati, perché non si ripeta più – interviene il gruppo Pd in Regione Liguria -. Chiediamo, ancora una volta, che vengano incrementati gli organici Psal e si investa sulla formazione, ad oggi abbiamo assistito solo a interventi parziali e insufficienti. Regione e Governo devono agire sulla prevenzione in modo costante e determinato e non far sentire la propria voce solo a tragedia avvenuta. Dal Gruppo Pd in Regione condoglianze e vicinanza alla famiglia e ai colleghi dell’operaio. Non si deve più morire sul lavoro e noi porteremo avanti ogni azione perché tutti gli interventi di prevenzione vengano messi in campo”.

Dal Pd si alzano pure le voci dei parlamentari liguri. “Chiediamo che al più presto vengano discusse le nostre proposte a tutela della qualità del lavoro e della sicurezza di chi quotidianamente opera in porto. Ancora in questi giorni abbiamo presentato emendamenti sulla sicurezza del lavoro portuale al Decreto emergenze Pnrr, ma non sono stati presi in considerazione dal Governo, dimostrando che la sicurezza sul lavoro non è una loro priorità”, accusano Valentina Ghio e Claudio Pandolfo. “Dopo la tragedia nel porto di Genova occorrono immediatamente norme più stringenti per la sicurezza dei lavoratori portuali”, aggiunge Luca Pastorino.

Ancora più netto Stefano Giordano, capogruppo del M5s: “Le parole del presidente di Regione sono tardive: da tempo come M5S chiediamo che gli organi competenti vigilino sul rispetto puntuale del decreto legislativo 81/2008. Da tempo auspichiamo che il Governo capisca l’urgenza di mettere la parola fine alle morti sul lavoro, che nella nostra città continuano a ripetersi soprattutto in ambito portuale e marittimo con allarmante regolarità. Ancora una volta, ribadiamo: che padri di famiglia e figli non facciano rientro a casa la sera perché la sicurezza, per chi amministra, è sempre l’ultima preoccupazione di chi dovrebbe vigilare, è indegno di una società civile. Apprendere che oggi è morto sul lavoro un operaio, la cui posizione lavorativa scopriamo essere espressione dell’ennesimo subappalto, ci addolora e ci indigna perché è evidente che non si sta facendo nulla a monte per prevenire le morti bianche con controlli stringenti. Ai famigliari dell’operaio che ha perso la vita va la nostra più sentita vicinanza e auspichiamo sia fatta luce e giustizia sulla tragedia”.

E ancora: “Inaccettabile che il Governo del fare continui a fare melina: oltre al tavolo sulla sicurezza in ambito portuale e marittimo, va immediatamente approvato il Ddl del senatore M5s Luca Pirondini, con il quale si chiede di istituire una Procura nazionale del lavoro, ipotesi caldeggiata anche da illustri magistrati specializzati in materia di infortuni”.

“Il M5S ha da tempo proposto delle misure, tanto per agire sul piano della prevenzione quanto per garantire giustizia ai familiari delle vittime. Maggioranza e Governo hanno fin qui scelto di girarsi dall’altra parte. Davanti all’odierna tragedia ribadiamo la necessità di unire le forze e discuterle, prima che il bilancio si aggravi ulteriormente”, rincara il senatore Luca Pirondini.

Per Selena Candia, capogruppo di Avs in Regione, “la sicurezza sul lavoro deve essere un diritto. Non un’eccezione. Non un privilegio. I dati nella nostra regione sono allarmanti: 24 infortuni mortali sul lavoro in Liguria nel 2024, escluso solo il mese di dicembre, quattro in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, secondo i dati della Cgil. Servono investimenti da parte della Regione in prevenzione e formazione, assicurando ispezioni più stringenti e frequenti e sottoscrivendo accordi che limitino i subappalti selvaggi; uno strumento che significa un risparmio per le imprese mettendo a rischio la salute e la vita dei lavoratori e delle lavoratrici”.

“Noi di Sinistra Italiana siamo accanto a questi lavoratori, siamo accanto ai familiari, ma occorre che definitivamente il tema della sicurezza sul lavoro non rimanga solo lettere scritte sulla carta, che non trova applicazione – aggiunge la segretaria provinciale Simona Cosso -. Le passerelle e le belle parole sono inutili se si rincorrono modelli di appalti e sub appalti come il modello Genova. Modello questo straordinario, che non deve diventare regola, ma anzi eccezione. Perché servono controlli, trasparenza e norme che evitino il perdersi di vista delle responsabilità di chi deve vigilare.

A rispondere è il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia in Regione che “esprime profondo rammarico e si unisce al dolore della famiglia della vittima e dei colleghi” ma poi contrattacca: “Riteniamo inaccettabile che il Partito Democratico, come spesso accade quando è fuori dal governo, approfitti di queste circostanze drammatiche per sollevare polemiche strumentali, senza aver compreso appieno la dinamica degli eventi.

“La questione delle morti bianche è seria e delicata, e richiede un approccio costruttivo e rispettoso. Le speculazioni politiche del Pd non solo mancano di rispetto alle vittime, ma sminuiscono l’impegno di chi lavora quotidianamente per migliorare la sicurezza nei luoghi di lavoro – aggiungono dal partito di Giorgia Meloni -. Le richieste del Pd per un incremento degli organici del Psal e per maggiori investimenti sulla formazione in questo momento, appaiono più come un tentativo di sfruttare l’onda dell’emotività piuttosto che una proposta concreta e realizzabile. Fratelli d’Italia è fortemente impegnata nella tutela dei lavoratori e nella prevenzione degli incidenti, con azioni concrete e non con slogan ipocriti. Grazie agli sforzi congiunti di governi, organizzazioni datoriali e sindacali, il numero delle vittime e dei feriti sul lavoro è diminuito nel tempo, e oggi possiamo affermare che ci sono standard di sicurezza più elevati rispetto al passato. Tuttavia, ogni morte sul lavoro rappresenta una sconfitta per tutti noi, e continueremo a lavorare affinché queste tragedie non si ripetano e a tal proposito ci uniamo al dolore della famiglia”.

Il governo Meloni e la Regione Liguria stanno già operando da tempo per potenziare i controlli e migliorare la formazione. Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, ha sottolineato che la sicurezza sul lavoro è una responsabilità collettiva. Le ispezioni sul lavoro sono aumentate, così come il numero degli ispettori che era fermo al 2006, dimostrando l’impegno concreto del governo in materia di sicurezza”, concludono.

 




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