Brignone, a St.Anton primo trionfo in discesa. Pirovano beffata e giù dal podio, caduta per Goggia
La prima vittoria in discesa della carriera, la trentesima in Coppa per una Federica Brignone che a 34 anni non smette di stupire. È una giornata indimenticabile per lo sci italiano, che tira anche un sospiro di sollievo per Sofia Goggia, uscita senza conseguenze nella parte alta della pista di St.Anton am Arlberg. Orgoglio dello sci austriaco che l’ha intitolata al grande Karl Schranz, anche se in questa mattinata il colore dominante è l’azzurro. Sarebbe andata ancora meglio se Laura Pirovano, a lungo terza e premiata col primo podio della carriera, non fosse stata superata da una sorprendente e sconosciuta 21enne svizzera, Malorie Blanc, scesa col numero 46 e arrivata a soli 7 centesimi da Federica.

Brignone: “Non sono stata perfetta, ma ce l’ho fatta”
Nel dopo gara Federica Brignone dimostra una volta di più quanto è perfezionista, al limite dell’autocritica: “È stata una gara sofferta, lo sapevo. Mi spiace per Laura, si sarebbe meritata il primo podio, ma questa giovane svizzera me l’aspettavo. Non ho fatto la manche perfetta, ma sono riuscita sempre a recuperare dopo i miei errori, a far scorrere gli sci e finalmente ce l’ho fatta. In passato non avrei mai pensato di poter vincere in discesa”.
Il capolavoro dopo la rabbia dei giorni scorsi
Su una pista tormentata da nevicate, umidità e sbalzi delle temperature, Federica Brignone si è adattata benissimo ai continui cambi di neve che hanno reso difficoltosa l’interpretazione della pista per molte campionesse. Su un tracciato completamente diverso rispetto a quella di due giorni prima, dove era stata comunque velocissima, migliore di tutte. In partenza ha subito toccato i 123 all’ora, per poi passare con 6 centesimi di vantaggio al primo intermedio. Federica ha scelto traiettorie estreme, inclinandosi spesso invece di cercare velocità allargando il raggio di curva: l’ha potuto fare grazie alla sua incredibilità tecnica e sensibilità. È passata indenne nella curva verso sinistra dove è caduta Sofia Goggia aumentando il vantaggio a +17 centesimi, ha aggredito il curvone del Wasserschloss in linea con Pirovano leader fino a quel momento, per poi gettarsi in una parte finale in cui ha fatto la differenza, chiudendo con 43 centesimi di vantaggio sull’altra azzurra. Entrando nel vivo della lotta per la Coppa del mondo, in cui ha solo 37 punti di ritardo dalla leader, la croata Zrinka Ljutic che non è in gara nel weekend austriaco. Il suo capolavoro in terra austriaca è stata la reazione più bella dopo la rabbia di Kranjska Gora, quando dopo l’uscita in gigante minacciò, provocando, di tornare a casa e chiudere gli sci nell’armadio per non gareggiare più. Per lei è arrivato anche l’abbraccio di Sofia Goggia: “Federica ha fatto vedere da subito come si scia su questa pista. Complimenti all’Italia anche oggi”.
Il podio perduto di Pirovano
Un’altra amarezza per Laura Pirovano, che ha avuto un percorso tormentato in Coppa da quando nel 2018 esordì a Cortina con caduta e rottura del crociato e del menisco nel superG. Il podio tanto atteso è sfumato prima dopo la discesa della numero 27, la ceca Esther Ledecka campionessa olimpica sia nello sci alpino che nello snowboard, terza alla fine, e poi della numero 46, la quasi debuttante Blanc. Era molto attesa Sofia Goggia, che è caduta in gara per la prima volta dopo l’infortunio di febbraio, ma per fortuna senza conseguenze: è andata sull’interno inclinandosi troppo, scivolando verso le reti (vicinissime) su una curva verso sinistra. Ma l’azzurra ha mandato subito il segnale che tutto era a posto, rialzandosi immediatamente: “Sono andata leggermente lunga, avevo l’idea di entrare in quella curva con meno direzione, ma sono andata completamente nella neve fresca. Ero sull’interno dello sci, credo, e ho perso il controllo di quello esterno” la spiegazione di Sofia a RaiSport. Nel finale la conferma del ritorno ad altissimi livelli di Lindsey Vonn: magnifica sesta
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