Liguria

Consiglio comunale, ripresa senza scossoni ma in aula rossa i movimenti non sono finiti

Genova. Chi si aspettava i fuochi d’artificio, nel primo consiglio comunale genovese dopo la pausa natalizia, sarà rimasto deluso: le migrazioni dalle file del centrodestra al gruppo Misto hanno cambiato gli equilibri in aula rossa ma, sia per la mancanza di documenti particolarmente caldi da votare sia per qualche defezione tra i banchi della minoranza, la maggioranza ha retto il colpo.

Sullo sfondo qualche frecciatina ironica all’indirizzo dei “transfughi”. Nicholas Gandolfo, Lista Toti, ha scherzato con Paolo Gozzi (ex Vince Genova, da oggi nel Misto): “Sei tornato a casa!”, gli ha detto, riferendosi alla sua passata militanza nel centrosinistra. Federico Bertorello, capogruppo della Lega, ha proposto al presidente del consiglio Carmelo Cassibba di passare con i suoi consiglieri in prima fila, rimasta sguarnita dopo i vari passaggi di consiglieri di Vince Genova ad altri gruppi (oltre a Gozzi finito al Misto, anche Tiziana Notarnicola, passata a Forza Italia).

“I consiglieri eletti con la maggioranza voteranno con la maggioranza” aveva vaticinato ieri, in un’intervista a Genova24, il vicesindaco reggente Pietro Piciocchi, dicendo di non essere “affatto preoccupato” per i movimenti in consiglio. Non è andata così.

consiglio comunale

I consiglieri ex-centrodestra passati al Misto hanno votato con la minoranza una mozione presentata dai Rossoverdi sulla creazione di nuovi spazi pubblici. Umberto Lo Grasso, ad esempio, che proprio alla nostra testata aveva detto che avrebbe votato secondo coscienza, documento per documento, ha votato con la minoranza la mozione ma con la maggioranza in occasione degli odg ad essa collegata.

Qualcuno potrebbe definirle scaramucce, qualcun altro dimostrazioni di forza. Di certo “la conta” dei voti – con un’aula da 20 consiglieri di maggioranza, 15 di opposizione e 5 del misto – sarà ben più appassionanti se e quando all’ordine del giorno ci saranno questioni più spinose.

Anche perché, come già avevamo annunciato, i movimenti tra banchi non sono finiti. Oggi tra la buvette e l’atrio di Tursi si rincorrevano le voci sul possibile passaggio dal centrodestra al Misto di altri tre consiglieri.

Uno è Chicco Veroli, attuale vicecapogruppo di Vince Genova. Davanti a lui, in realtà, si profilano due strade, una che porta appunto al misto, dove ritroverebbe Arianna Viscogliosi e Paolo Gozzi, e l’altra che lo mantiene nell’alveo del centrodestra, con un passaggio ai banchi di Forza Italia.

Gli altri possibili “ballerini” sono i due esponenti di Genova Domani, la seconda lista civica nata per sostenere il sindaco Marco Bucci alle elezioni del 2022. I bookmaker danno Federico Barbieri pronto a partire per il Misto, ma anche Lorenzo Pasi (capogruppo), sarebbe stato tentato dalle sirene del gruppo oggi retto da Cristina Lodi. Ricordiamo che sia Barbieri che Pasi avevano però lasciato Azione, partito di cui Cristina Lodi è coordinatrice regionale, dopo che i calendiani avevano aderito alla coalizione di centrosinistra.

Pochi istanti dopo la pubblicazione di questo articolo Pasi, a nome anche del collega Barbieri, ha fatto uscire una nota per smentire la possibilità di un cambio di fazione: “In merito ad articoli di stampa usciti nelle ultime ore vogliamo sgomberare il campo da ogni dubbio sulla posizione del gruppo Genova Domani in consiglio comunale. Il nostro mandato è iniziato e finirà a sostegno della maggioranza con la quale siamo stati eletti – si legge – i cittadini genovesi che hanno sostenuto la nostra lista e espresso preferenza per noi ci hanno dato un mandato chiaro al quale non vogliamo venire meno. Siamo e saremo leali a chi ci ha dato fiducia. Siamo stati convinti sostenitori del sindaco Bucci al quale abbiamo offerto le nostre proposte, allo stesso modo intendiamo metterci a disposizione di Piciocchi e dell’attuale giunta comunale“. Alla domanda se resteranno quindi nel gruppo Genova Domani la risposta è stata: “A oggi e anche nelle prossime settimane assolutamente sì”.

Dando per assodato che sarà così e che non ci saranno ripensamenti, se anche solo uno di questi tre consiglieri decidesse di passare al gruppo Misto – e non è affatto scontato che accada – il rapporto di forza tra maggioranza e opposizione si ribalterebbe, con 19 consiglieri di maggioranza e 21 tra minoranza e Misto (Piciocchi non ha diritto di voto in aula). Perché è vero che il Misto è una realtà sui generis in cui i consiglieri votano in maniera sparpagliata ma è vero anche che ogni singola votazione vedrebbe il centrodestra andare potenzialmente “sotto”.

Una situazione che ha già portato il Pd a chiedere al vicesindaco reggente di rimettere il mandato nelle mani del prefetto. Richiesta nettamente rispedita al mittente da Pietro Piciocchi che, peraltro, proprio domani – dopo una riunione con i partiti di centrodestra convocata da Marco Bucci – potrebbe vedere più vicina l’ufficializzazione delle propria candidatura.




Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »