Economia

Starlink, Stroppa in difesa: tecnologia sicura

Roma — Mai mollare, lo aveva incoraggiato il suo mentore e datore di lavoro Elon Musk, dopo la notizia dell’indagine che lo coinvolgeva. E Andrea Stroppa non ha mai mollato, anzi. In pubblico, cioè sul social “di casa” X, si è speso ancora di più per spingere l’Italia verso Starlink, come ieri con un fiume di post in cui ha cercato di metterne in fila i pro di un’intesa smentendone i contro. E lo stesso sembrerebbe aver fatto anche in privato, se è vero che quell’accordo, un incontro tra Meloni, Musk e Trump dopo l’altro, ora è a un passo dalla firma.

Romano, 30 anni, un passato da hacker e l’ipertecnico titolo di “spectrum coordination manager” per gli incontri ufficiali, Stroppa è per tutti l’uomo in Italia di Musk, di cui è collaboratore e amico. Anche ieri è stato lui, in una comunicazione social che non ha più confini con la politica, a mediare tra Roma e Stati Uniti. Pochi minuti dopo che il nostro governo aveva smentito l’accordo, ma non la trattativa, Stroppa posta e Musk rilancia, uno schema classico: pronti a dare connettività all’Italia. Segue un “vademecum per giornalisti non faziosi” in cui l’informatico si pone una serie di obiezioni su tecnologia e sicurezza, rispondendo punto per punto. Poi un “opuscolo” in cui spiega perché Starlink e Musk sono sotto attacco. “Sei di parte?”, è l’ultima domanda che si auto-rivolge. Auto-risposta onesta: “Sì”.

Anche l’indagine nei suoi confronti, ancora non chiusa, Stroppa l’ha sempre presentata come un tentativo di far saltare l’affare, spiegando che non era certo un Angelo Masala qualunque, il militare che al telefono gli forniva dettagli e documenti di riunioni riservate, a poter condizionare una partita discussa ai massimi livelli.


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