Società

La conoscete la Regola dei 2 minuti? Aiuta a liberare la mente

Ripubblichiamo l’intervista di Marco Trabucchi a David Allen, pubblicata a settembre, una delle più apprezzate dalle nostre lettrici e dai nostri lettori nel 2024.

Non abbiamo tempo, o meglio, forse ne abbiamo a sufficienza, ma lo usiamo male. Pensateci, quante volte avete sospirato ed ammesso che vi servirebbe una giornata di almeno 48 ore per sbrigare tutte le faccende in agenda? La chiave di volta per riuscire a spuntare tutte le voci della propria lista delle cose da fare quotidianamente nelle sole 24 ore che ci sono state concesse risiede proprio in una corretta gestione del tempo e nella produttività di ognuno. Già facile a dirsi, ma come si può fare concretamente?

A darci una mano è arrivato David Allen, esperto mondiale di produttività che, nelle sue vesti di consulente e coach, ha rivoluzionato la vita di migliaia e migliaia di persone che hanno seguito il suo metodo e le sue indicazioni. Il big bang è avvenuto con la pubblicazione nel 2001 del libro Getting Things Done (tradotto in italiano Detto, Fatto!) e del metodo GTD diventato un modello di riferimento per la gestione del tempo aiutando le persone a organizzarsi meglio, gestendo le priorità e svuotando la mente da tutti i «devo ricordare di…». Quarant’anni di esperienza che gli hanno fatto guadagnare i titoli di «guru della produttività personale» da Fast Company e uno dei 5 migliori coach esecutivi da Forbes Magazine.

Un assaggio dell’Allen pensiero e delle sue metodologie di business – è a capo di una rete di formatori e coach certificati in più di novanta Paesi – si avrà nell’attesissimo speech alla Rome Startup Week del 19 e 20 settembre prossimo, evento che unisce tecnologia, innovazione e aziende. Un’occasione per fare il punto con lui su come il metodo GTD si è evoluto nel tempo e delle sfide da affrontare in questo presente-futuro «“iper connesso” e accelerato».

L’intervista a David Allen, creatore del metodo «Getting Things Done»

Come è nato il metodo Getting Things Done?
«Il metodo GTD è nato in modo piuttosto casuale. Il responsabile delle risorse umane di una grande azienda (la Lucky Corporation) notò il mio approccio e i risultati che produceva, e mi chiese di progettare un programma di formazione basato su quello che avevo sviluppato la, e abbiamo fatto un programma pilota per 1.000 dei loro dirigenti e manager nel 1983 e 1984. Accettai la sfida e il programma si rivelò un grande successo. Mi sono trovato così catapultato nel mondo della formazione aziendale, cosa che non avevo mai pianificato, essendo stato uno studente di storia all’Università di Berkeley nel 1968. Tuttavia, questo si rivelò essere il pubblico giusto per il mio metodo, e loro erano disposti a pagarmi per insegnarlo. Nei successivi 15-20 anni, ho formato centinaia di migliaia di persone, principalmente nelle aziende statunitensi, ma anche in Europa e altrove».

Quanto tempo ci è voluto per perfezionare il metodo GTD?
«Mi ci sono voluti tutti quegli anni per capire veramente cosa avevo sviluppato e che nessun altro sembrava aver fatto prima. Non avevo alcuna formazione formale in psicologia o gestione del tempo; tutta la mia esperienza era basata sulla pratica. Alla fine, alcuni consulenti mi suggerirono di scrivere un libro. La prima edizione di “Getting Things Done” uscì nel 2001 e divenne un bestseller, tradotto in 30 lingue, lanciandomi sulla scena internazionale».

Ci può sintetizzare in breve i principi fondamentali del suo metodo?
«Un principio fondamentale del metodo è che la testa serve ad avere idee, non a ricordarle. Quindi un efficace processo di acquisizione, chiarificazione, organizzazione e revisione degli impegni presi con te stesso e con gli altri è cruciale. Senza di questo, non puoi avere un reale orizzonte di chiarezza nella tua testa».


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