Umbria

arrestata insospettabile 20enne cresciuta in Umbria. Reclutava “soldati”


E’ cresciuta fin dalla tenera età in Umbria: a Spoleto doveve era residente aveva dato l’impressione di una integrazione accettabile e un grado di istruione superiore a quello di molti altri figli di immigrati. Ma la sua vera natura, quella devota al terrorismo che si fa scudo dell’Islam, si manifestava in rete dove cercava di fare adepti per la Guerra Santa o soldati per le formazioni jihadiste in Africa e Siri. In quella rete dovea sua volta aveva cercato notizie per essere reclutata – come avvenne – da qualche cellula italiana dell’Islam estremista.

La presunte terrorista umbra ma di genitori algerini, appena 20enne, è considerata dalla Procura della Repubblica di Bologna – Dipartimento Antiterrorismo il numero due della piccola cellula intercettata dai Carabinieri. Numero due forse anche per il fatto che la prima adesione fatta dalla fondatrice – una giovane pakistana cresciuta e residente a Bologna era – è stata poprio lei. 

Incubo attentati sotto le feste, monitorati i punti a rischio dell’Umbria. il Prefetto: “Sorveglianza aumentata”. La mappa dei comuni 

Nella rete sono finiti 4 soggetti tutti giovani – tutti cresciuti e tutti scolarizzati e sostenuti dal welfare italiano – accusati  di avere costituito un’associazione terroristica d’ispirazione salafita – jihadista declinata in chiave takfirista, denominata “Da’wa Italia” per mezzo della quale

ponevano in essere condotte strumentali alla promozione, al consolidamento ed al rafforzamento delle formazioni terroristiche denominate “Al Qaeda” e “Stato Islamico”. Un quinto indagato invece sarebbe stato l’unico – convinti e radicalizzato dalla leader pakistana tra l’altro sua sorella – ad essere passato dalla teoria alla militanza raggiungendo una formazione dello Stato Islamico nel Corno d’Africa. 


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