Scolmatore rio Vernazza, fine dell’odissea: lavori ancora in corso ma l’opera è già funzionante
Genova. Sulla carta dovrebbero finire il 17 gennaio 2025 i lavori per lo scolmatore del rio Vernazza-Chiappeto, opera attesa da anni per la messa in sicurezza idraulica di Sturla dopo le alluvioni che hanno messo in ginocchio più volte il quartiere. È il nuovo termine contrattuale messo nero su bianco nelle scorse ore da una determinazione dirigenziale del Comune di Genova con cui si approva l’ultima variante da oltre 300mila euro. La data subirà probabilmente un’altra proroga, ma l’opera di fatto è già collaudata e funzionante da settimane, pronta a raccogliere il flusso di piena del corso d’acqua portandolo nell’alveo torrente Sturla, allargato in modo da aumentare la capacità massima.
A confermarlo, oltre al presidente del Municipio Levante Federico Bogliolo, è il consorzio Csi che ha eseguito i lavori insieme alla Pac di Bolzano: “Il nuovo scolmatore è stato collegato con il tratto tombato del rio Chiappeto a partire da fine ottobre 2024. In questo momento, sebbene i lavori non siano ancora stati completati in tutti i dettagli e finiture, la galleria deviatrice risulta quindi essere funzionante. Restano da ultimare alcune opere in sotterraneo al di sotto di via Pontetti e le viabilità di sponda e in attraversamento del torrente Sturla”.
Nel complesso l’intervento è costato circa 11,1 milioni di euro, la maggior parte finanziati attraverso il piano Italia Sicura del governo Renzi e in parte residuale con fondi Pnrr e risorse proprie del Comune di Genova. Il progetto definitivo era stato consegnato nel maggio 2017. Il cantiere è partito finalmente a marzo 2021 è partito finalmente il cantiere, che poi si è fermato per altri due mesi. L’estate successiva l’ennesima tegola: aumento dei costi, variante in corso d’opera e ulteriori ritardi a causa di un muro pericolante in sponda sinistra che impediva di scavare per spostare i sottoservizi.
Ulteriori aumenti di costi sono stati determinati dalle numerose necessità aggiuntive emerse in corso d’opera, dall’opera di presa e convogliamento della corrente di magra del rio Chiappeto (dove risultava un’alta concentrazione di scarichi fognari abusivi) allo spostamento della fognatura in argine sinistro, dalle bonifiche delle tubazioni in amianto alla ricostruzione di un muro pericolante, fino alle richieste del comando dei carabinieri per il piazzale interno alla caserma. Il cantiere, tra l’altro, è stato teatro di un grave incidente sul lavoro a gennaio.
In ogni caso, dopo anni di promesse mancate e ritardi infinti, è finito l’incubo per i residenti di Sturla che nel 2019 erano scesi in piazza per chiedere più sicurezza, dichiarandosi pronti a incatenarsi se non fossero iniziati i lavori. Nel 2011 e nel 2014 il rio Chiappeto-Vernazza, che nasce sui monti alle spalle di San Martino, era esploso in via Pontetti, aprendo voragini e inondando le case di fango. Da allora c’è chi ha scelto di non tornare più in quelle abitazioni. Ora, grazie alla galleria di 700 metri che intercetta il rio all’altezza di corso Europa, l’acqua non passerà più sotto quelle strade e anche gli allagamenti di via Isonzo dovrebbero essere scongiurati.