Overtourism, Toscana approva nuove regole per limitare affitti brevi
Un’altra svolta per contrastare il turismo low-cost dai grandissimi numeri arriva dal Consiglio regionale della Toscana che ha approvato il nuovo Testo unico del turismo, una normativa che introduce per la prima volta in Italia regole specifiche per gestire il fenomeno degli affitti brevi. Il provvedimento è passato con i voti della maggioranza formata da Partito Democratico e Italia Viva, insieme al Movimento 5 Stelle, che sostiene la giunta del presidente Eugenio Giani.
Ma cosa prevede, concretamente, questa nuova legge? I Comuni con una forte pressione turistica avranno la possibilità di porre limiti significativi all’attività di locazione breve a scopo turistico. Potranno decidere di vietare del tutto questo tipo di affitti in determinate aree del loro territorio, oppure imporre un tetto massimo di giorni durante i quali tali locazioni potranno essere effettuate. Si tratta di una misura che, secondo i promotori, punta a contrastare il fenomeno dell’overtourism e a preservare il tessuto sociale delle città più visitate.
Le reazioni non si sono fatte attendere. Da un lato, la nuova normativa ha ricevuto il plauso di molti. La segretaria nazionale del Partito Democratico, Elly Schlein, l’ha definita “un approccio serio e responsabile a un settore cruciale come quello turistico”. Schlein ha sottolineato come il provvedimento introduca strumenti innovativi per gestire gli effetti negativi del turismo di massa e delle locazioni brevi.
Apprezzamenti sono arrivati anche da organizzazioni sindacali e dei consumatori, tra cui Cgil Toscana, Sunia e Federconsumatori. La norma, inoltre, introduce nuove opportunità per le strutture ricettive, consentendo loro di gestire abitazioni civili vicine alla struttura principale, purché non superino il 40% della capacità ricettiva complessiva.
Tuttavia, non mancano le critiche, soprattutto dai banchi dell’opposizione. Il centrodestra accusa la giunta regionale di aver oltrepassato i limiti delle sue competenze. “Questa legge è incostituzionale”, ha tuonato Marco Stella, capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale. Secondo Stella, il tema delle locazioni brevi è di competenza esclusivamente statale e la norma toscana sarebbe un mero strumento politico senza reale fondamento giuridico. Sulla stessa linea anche il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, che ha parlato di “ottuso dirigismo” e ha citato uno studio di Nomisma secondo cui le locazioni brevi interesserebbero solo l’1,3% degli appartamenti in Italia.
E il dibattito si sposta ora a livello nazionale. Sull’onda dell’approvazione del Testo unico toscano, il vicecapogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera, Marco Grimaldi, ha chiesto al governo di convocare con urgenza l’Associazione Nazionale Comuni Italiani per definire regole comuni che consentano agli enti locali di gestire il fenomeno. Secondo Grimaldi, la legge toscana rappresenta un modello, ma “il settore va regolamentato nel suo complesso”.
Tra le voci favorevoli, spicca quella della sindaca di Firenze, Sara Funaro. La prima cittadina, che è anche delegata Anci alle politiche abitative, ha definito la nuova normativa una risposta necessaria e attesa da tempo. “Finalmente i Comuni avranno strumenti concreti per governare il fenomeno degli affitti brevi”, ha dichiarato Funaro, sottolineando come il testo approvato sia in linea con le richieste avanzate da anni dalle amministrazioni locali.
Le sfide non mancano. La nuova legge toscana potrebbe aprire la strada a interventi analoghi in altre regioni, anche se la sua applicazione pratica e la tenuta giuridica saranno messe alla prova nelle prossime settimane.
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