Chi ha ragione tra Meloni e Schlein? Ecco i numeri del fondo per la sanità
Gli autori della nota sono Alessio Capacci e Carlo Cottarelli
Intervenendo ad Atreju, e in linea con precedenti dichiarazioni, Giorgia Meloni ha affermato che nel 2025 “il Fondo Sanitario nazionale arriverà a 136 miliardi e 500 milioni di euro. È, senza timore di smentita, numeri alla mano, lo stanziamento più alto di sempre”. Elly Schlein, invece, afferma che in realtà Fondo sanitario nazionale è ai minimi storici. Chi ha ragione?
L’evoluzione della spesa sanitaria in Italia
Per facilitare il confronto con periodi passati ci focalizziamo sulla spesa pubblica per la sanità, invece che sui trasferimenti al Servizio Sanitario Nazionale (SSN).
Le due serie sono leggermente diverse in termini di livelli ma molto simili come andamenti nel tempo. La spesa pubblica per la sanità raggiungerà i 137,9 miliardi di euro nel 2024. Con gli stanziamenti previsti nel disegno di legge di bilancio per il 2025, questa salirà a 142,9 miliardi nel 2025, 149,4 miliardi nel 2026 e 152,2 miliardi nel 2027. In miliardi di euro si tratta effettivamente del più alto livello mai raggiunto, cosa peraltro che avviene di anno in anno almeno dal 2000 (Fig. 1).
Tuttavia, per valutarne gli effetti, è più appropriato considerare la spesa in percentuale al Pil, e non in valore assoluto, per due motivi. Il primo riguarda l’inflazione: dato l’aumento dei prezzi, un euro del 2024 non vale quanto un euro del 2019. Il secondo è che guardando al solo dato in miliardi non si considera la dinamica delle entrate: il gettito fiscale dipende infatti dall’andamento del Pil, perché la base imponibile della maggior parte delle imposte è dato dal reddito dei contribuenti e dalle varie componenti del Pil, come i consumi. Al crescere del Pil, è giusto che i cittadini si aspettino un aumento della spesa sanitaria visto che pagano più tasse.
In rapporto al Pil, la spesa sanitaria è cresciuta quasi costantemente dall’inizio degli anni Duemila, come peraltro avveniva in tutti i Paesi avanzati, anche per la crescente disponibilità di prodotti sanitari di qualità migliore ma anche di costo più elevato (Fig. 2). Dopo aver raggiunto il 6,7% del Pil nel 2014, la spesa si è ridotta fino al 6,4% del Pil quando al governo c’era il centrosinistra (la legge di bilancio del 2019 venne ugualmente approvata da una maggioranza di centrosinistra).
Comunque, si capisce bene da questi numeri che il dibattito politico è focalizzato su differenze di pochi decimi di punto di Pil. La vera differenza è tra la spesa pubblica per la sanità in Italia e negli altri principali Paesi europei. Anche se i confronti internazionali sono difficili per le diversità degli assetti istituzionali, il nostro livello di spesa appare basso in percentuale al Pil (Fig. 3): nel 2023 la Germania ha speso per la sanità pubblica il 10,1% del Pil, il Regno Unito l’8,9%, la Spagna il 7,2%; nel 2022 la Francia aveva speso il 10% del Pil.
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