Vogliamo una Bologna con meno disuguaglianze e più opportunità
Matilde Madrid è la nuova assessora al welfare, salute, fragilità, anziani, sicurezza urbana e Protezione civile del Comune di Bologna. Nata a Roma nel 1977 ma bolognese d’adozione, ha ricoperto negli ultimi tre anni il ruolo di Capo di Gabinetto sotto la guida del sindaco Matteo Lepore. In precedenza, durante il mandato di Virginio Merola, è stata membro del Gabinetto del primo cittadino, mentre tra il 2008 e il 2014 ha lavorato in Regione Emilia-Romagna occupandosi di sicurezza. Madrid prende il posto di Luca Rizzo Nervo, che ha lasciato l’incarico per entrare nel team del neopresidente della Regione, Michele De Pascale, come collaboratore per le politiche sull’immigrazione. Al suo posto, come nuovo capo di Gabinetto, è stato nominato Sergio Lo Giudice.
La schiacciante vittoria del centrosinistra alle ultime elezioni regionali ha innescato un rimpasto nell’amministrazione bolognese. Michele Campaniello, capogruppo del Partito Democratico, subentra alla dimissionaria Valentina Orioli come assessore alla mobilità, mentre Daniele Del Pozzo assume la delega alla Cultura. Infine, Massimo Bugani segue Rizzo Nervo in via Aldo Moro.
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Come ha accolto questo nuovo incarico? E com’è l’aria a Palazzo d’Accursio dopo lo scossone provocato dai numerosi cambiamenti che si sono accavallati?
Innanzitutto, con gratitudine verso il sindaco Lepore per la fiducia e verso gli assessori Rizzo Nervo e Bugani, che mi lasciano un’importante eredità sia sul welfare che sul fronte della Protezione civile. Sono onorata di poter continuare a servire i cittadini di Bologna su temi così centrali nella vita delle persone. Anche da assessora l’approccio rimarrà lo stesso: stare in mezzo alla gente, ascoltare i problemi e risolverli con determinazione, creando collaborazioni.
A Palazzo l’aria è quella di una squadra che ha lavorato bene e continuerà a farlo, anche su percorsi diversi, ma con stima reciproca e unità sincera. Per fare un esempio significativo, tutta la giunta si è riunita per lo scambio degli auguri di Natale, presenti i nuovi assessori, ma anche quelli uscenti. Non credo che sia qualcosa di scontato in frangenti come questi.
Welfare e fragilità sono deleghe cruciali. Quali ambiti ritiene abbiano più urgenza di intervento?
Nel nostro programma parliamo di “diritto alla fragilità”, intendendo che chiunque si trovi, per qualsiasi ragione, ad attraversare una fase di difficoltà non debba viverla come uno stigma o una colpa. In un mondo dominato da dinamiche competitive e dalla retorica del successo, Bologna deve rimanere una città che si prende cura delle persone. Dobbiamo partire proprio da chi svolge questo lavoro di cura: i nostri servizi sociali, l’Azienda servizi alla persona, gli operatori delle cooperative. Solo valorizzando il loro ruolo possiamo dare risposte efficaci alla crescente domanda in ambito sociale, promuovendo salute, integrazione e politiche del lavoro. Serve una sempre maggiore sinergia con le competenze diffuse nel terzo settore, valorizzando le esperienze mutualistiche e municipaliste. Anziani, minori e famiglie resteranno al centro del lavoro: la demografia della città nei prossimi dieci anni parla chiaro e dobbiamo prepararci a rispondere senza andare in affanno, non solo con risorse economiche ma migliorando organizzazione, formazione, sicurezza sul lavoro e regole.
Gli anziani sono spesso tra le persone più vulnerabili, esposte a fenomeni come truffe e rapine. Quali misure concrete può introdurre il Comune per proteggerli?
Quello delle truffe agli anziani è un reato odioso che non accenna a diminuire, spesso perché sfrutta gli affetti più cari per disorientare le vittime e sottrarre loro denaro. Da tempo lavoriamo su questo tema con un protocollo rinnovato annualmente con la prefettura, i sindacati pensionati e altre associazioni. Oltre a campagne informative, organizziamo incontri sul territorio insieme alla polizia locale e alle forze dell’ordine: negli ultimi due anni abbiamo raggiunto migliaia di anziani nelle case di quartiere, spiegando come riconoscere le truffe e come comportarsi. Spesso hanno vissuto almeno una volta esperienze di raggiro e, purtroppo, tendono a vergognarsi. Ripeto sempre che è fondamentale parlarne e denunciare, perché solo così le forze dell’ordine possono intervenire e individuare i truffatori. Offriamo anche un supporto concreto con contributi economici alle vittime come segno di vicinanza.
Ha in mente nuovi progetti per affrontare la questione dei senzatetto?
Bologna è tra le città italiane con il più alto numero di posti nei dormitori, ma nonostante questo molte persone scelgono di dormire in strada, spesso nel centro storico. Le ragioni sono varie, legate a dipendenze, patologie o esperienze difficili, soprattutto per le donne. Il lavoro delle unità di strada è delicato e complesso, ma fondamentale per avviare percorsi di autonomia. Stiamo lavorando per rinnovare l’accoglienza, diversificando strutture e modalità di intervento, con un sistema flessibile capace di espandersi nei periodi critici come l’inverno.
La delega alla Protezione civile è particolarmente delicata, specie dopo le recenti alluvioni. Quali cambiamenti o miglioramenti ritiene siano necessari?
Partendo dal lavoro avviato dall’assessore Bugani, l’obiettivo è rafforzare il sistema di protezione civile, coinvolgendo un numero maggiore di associazioni iscritte agli elenchi territoriali e nazionali, così da garantire interventi più strutturati ed efficienti. Occorre anche investire nelle nuove tecnologie per il monitoraggio e per migliorare i tempi di reazione alle emergenze. Infine, vogliamo promuovere una cultura della prevenzione e della cura del territorio, coinvolgendo la comunità e valorizzando lo spirito di solidarietà emerso durante l’emergenza.
Sul fronte sicurezza, quali interventi considera prioritari nei prossimi mesi?
Far funzionare il progetto su Piazza XX settembre è una priorità. Dopo mesi di attività intensa delle forze dell’ordine, è arrivato il momento di restituire ai residenti e ai commercianti la possibilità di vivere la piazza in sicurezza. Da metà gennaio partirà il progetto gestito da Ascom con diverse realtà culturali, sportive ed educative, con un finanziamento comunale di 60mila euro. Abbiamo potenziato l’illuminazione nella zona e continueremo su vie limitrofe. La Bolognina resta un’altra area critica: nonostante l’impegno delle forze dell’ordine, persistono situazioni di spaccio. Con prefetto e questore abbiamo concordato un maggiore coordinamento, più controlli a piedi e un rafforzamento dell’illuminazione pubblica. Stiamo anche investendo sulla riqualificazione di spazi pubblici ed edilizia popolare.
Come immagina Bologna nel 2027, dopo oltre due anni di lavoro sulle tematiche di sua competenza?
Per noi che ambiamo ad essere la città più progressista d’Italia, la sfida è certamente quella di contribuire a consegnare ai cittadini una città con meno disuguaglianze e più opportunità. Perché il diritto alla sicurezza si garantisce attraverso la piena sicurezza dei diritti di tutte e tutti: il diritto alla casa, al lavoro, alla partecipazione, allo spazio pubblico, a una comunità più coesa.
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